Batteri patogeni negli alimenti

I batteri patogeni più frequenti negli alimenti sono il Campylobacter e le salmonelle ma negli ultimi anni hanno fatto notizia anche la Listeria nel formaggio e l’Escherichia coli enterica (EHEC) nei germogli.

È importante seguire alcune semplici norme igieniche in cucina per evitare un’infezione da batteri alimentari.

Il contagio avviene attraverso il consumo di alimenti contaminati, ma può anche avvenire tramite il contatto con gli animali. Campylobacter, salmonelle, Listeria ed EHEC sono chiamati zoonosi.

L’infezione da Campylobacter, che nell’uomo provoca affezioni gastrointestinali, è la zoonosi più frequente in Svizzera e in altri Paesi europei. La malattia dura circa una settimana e in alcuni casi richiede una permanenza in ospedale.

Un’infezione da Campylobacter si manifesta con dolori addominali, diarrea acquosa o emorragica, aumento della temperatura corporea e talvolta anche vomito e febbre alta.

Il contagio avviene attraverso il consumo di alimenti contaminati insufficientemente cotti o il contatto diretto con gli animali. Viaggiando nei Paesi meridionali, anche le sorgenti contaminate possono costituire un rischio elevato. Tuttavia la principale fonte di infezione è la carne di pollame.

In base ai dati dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), la campilobatteriosi colpisce ogni anno circa una persona su 1.000. Tuttavia, poiché non tutte le persone affette si recano dal medico, il numero effettivo di casi è nettamente più elevato. Nel complesso negli ultimi anni l’incidenza è aumentata costantemente e nel 2014 sono stati registrati circa 7.500 casi.

Prevenzione della campilobatteriosi

I Campylobacter possono sopravvivere negli alimenti ma non riprodursi. Poiché non provocano un deterioramento degli alimenti, non è possibile riconoscere i prodotti contaminati dall’aspetto o dall’odore.

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