L’ultima minaccia tecnologica sta mandando tutti nel panico, si chiama SIMJacker: come funziona e di cosa si tratta.
Quando si parla di dispositivi elettronici, non si può non parlare anche dei rischi informatici che si corrono anche nel loro semplice utilizzo. Sin da quando si sono diffusi i primi apparecchi elettronici in grado di connettersi a internet, infatti, sono iniziate anche le prime campagne per tenere viva l’attenzione sulla pirateria informatica e sui tentativi di furti di dati da parte di hacker e malintenzionati.
Tra gli elementi più pericolosi che colpiscono in gran numero gli smartphone, soprattutto negli ultimi anni, ci sono i malware e gli spyware che sono delle vere e proprie applicazioni fantasma che riescono a spiare le attività degli utenti e dunque anche rubare password, codici e dati sensibili senza nemmeno troppi sforzi. Oltre all’utilizzo di virus, ci sono poi i classici tentativi di truffa attraverso phishing e smishing, ancora all’ordine del giorno nonostante la grande crescita della cybersicurezza.
Utilizzare un dispositivo informatico al giorno d’oggi dunque non è al 100% sicuro, soprattutto se si effettuano attività che di per sé non hanno un alto grado di protezione come visitare siti web non sicuri oppure scaricare applicazioni da store di terze parti: un rischio che ultimamente sta diventando sempre più concreto a causa del SIMJacker, una nuova tecnica che sta mandando molti utenti nel panico.
La tecnica del SIMJacker è abbastanza semplice per chi effettua l’attacco informatico, ma allo stesso tempo difficile da individuare per l’utente che sta subendo l’attacco dato che tutto accade di nascosto e in maniera subdola e non è per nulla facile accorgersi di quello che sta accadendo sul proprio dispositivo informatico.
Questa tecnica, infatti, si serve di un semplice SMS che gli hacker inviano al dispositivo del malcapitato attraverso il quale riescono ad accedere ai dati della SIM card, come ad esempio il codice IMEI, ma può anche essere utilizzato per il furto di altri dati sensibili. L’aspetto più grave della questione è che questi SMS non vengono registrati dal dispositivo e dunque l’utente non si accorge dei messaggi in entrata e in uscita.
Gli hacker utilizzano un canale che di base viene sfruttato dagli operatori telefonici per monitorare lo stato della SIM e inviare SMS di servizio come quelli del credito residuo o dei dati mobili rimanenti e dunque è qualcosa di segreto. Purtroppo per adesso non c’è soluzione e gli utenti colpiti non possono farci nulla, ma le aziende di cybersicurezza sono già a lavoro per cercare di contrastare questo attacco così subdolo.
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