WhatsApp sta introducendo funzioni sempre nuove e integrate con l’AI: come funziona l’ultima innovazione, disponibile anche in italiano.
L’intelligenza artificiale sta assumendo un ruolo di sempre maggiore rilievo nell’ambito delle nostre interazioni con la tecnologia. Per questo motivo non stupisce che giganti del settore come Meta abbiano deciso di investire risorse importanti nello sviluppo di AI native, perfettamente integrate con i propri software.
Essendo WhatsApp una delle applicazioni di punta di Meta, con milioni di utenti in tutto il mondo, è molto facile dedurre che Meta abbia deciso di utilizzarla come gigantesco campo di sperimentazione per definire e testare le potenzialità dell’intelligenza artificiale.
Da qualche tempo, per esempio, alcuni utenti hanno la possibilità di avviare conversazioni scritte con l’Intelligenza Artificiale, chiedendo informazioni o assistenza di vario tipo. Con l’ultima versione di WhatsApp gli sviluppatori di Meta si sono spinti ancora oltre.
Nella versione beta 2.24.16.10 di WhatsApp per Android è stato inserito un pulsante per la registrazione dei messaggi vocali all’interno della chat tra l’utente e l’intelligenza artificiale di Meta. Questo significa che, oltre a interagire con l’AI in forma scritta si potrà interagire attraverso la voce.
La voce dell’utente verrà normalmente registrata e inviata tramite messaggio vocale, quindi l’intelligenza artificiale ascolterà e decodificherà quello che è stato chiesto e risponderà attraverso messaggi di testo che, in un prossimo futuro, potrebbero diventare anche messaggi vocali. Questa nuova funzione è resa possibile dall’altissimo livello di raffinatezza raggiunto dall’AI, in grado ormai di decodificare il suono della voce umana in una lunga serie di lingue.
Attualmente la nuova funzione supporta la lingua italiana, quindi anche gli utenti di lingua italiana hanno (teoricamente) la possibilità di parlare direttamente con l’AI di Meta. I problemi sono due: il primo è che si tratta ancora di una versione beta, considerata quindi ancora piuttosto instabile e non diffusa a tutti gli utenti.
Il secondo problema è che l’Unione Europea ha proibito l’utilizzo dell’AI di Meta in Europa e quindi in Italia. Questo significa che le versioni di WhatsApp scaricabili da smartphone che si collegano alla rete da suolo europeo non vedranno implementata questa funzione a meno che non cambi la normativa.
La curiosità però rimane: cosa si potrebbe fare interagendo con l’AI di WhatsApp? Come spiega nel messaggio di saluto la stessa Meta AI, bisogna pensare all’intelligenza artificiale di WhatsApp come un assistente in grado di aiutare l’utente a imparare, pianificare e connettersi con altri utenti. Un po’ vago, ma le potenzialità sono sicuramente molte.
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