Tempo di aumenti a settembre per questi lavoratori. Sono diverse le figure che riceveranno 260 euro in più sulla busta paga: ecco chi.
A partire da settembre 2024, diversi lavoratori italiani beneficeranno di un significativo aumento della busta paga, grazie al recente rinnovo del contratto collettivo nazionale per l’Area Dirigenziale Istruzione e Ricerca. Questo aggiornamento contrattuale porterà un incremento medio di 260 euro mensili per i dipendenti che rientrano in questa categoria.
Il rinnovo del contratto collettivo nazionale dell’Area Dirigenziale Istruzione e Ricerca per il triennio 2019-2021, recentemente firmato, prevede infatti un incremento salariale di 260 euro al mese. Oltre all’aumento salariale, il nuovo contratto introduce una serie di innovazioni. Tra questi troviamo il lavoro agile e i tutor esperti, retribuzione variabili e anche delle modifiche delle norme sul licenziamento.
Con l’approvazione definitiva da parte della Corte dei Conti avvenuta il 7 agosto, il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per l’Area Dirigenziale Istruzione e Ricerca, relativo al triennio 2019-2021, ha finalmente ottenuto il via libera. Questo rinnovo contrattuale porta con sé un significativo incremento salariale per una specifica categoria di lavoratori, con un aumento medio di 260 euro al mese a partire da settembre 2024.
Il nuovo aumento salariale sarà riconosciuto principalmente ai dirigenti scolastici, inclusi coloro che operano in scuole, università, centri di ricerca e istituzioni di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM). In base alle stime attuali, circa 6.500 dirigenti scolastici beneficeranno di questo incremento, che corrisponde a una crescita media del 3,78% sul loro stipendio. È importante notare che questa percentuale di aumento include anche una componente legata alla retribuzione di risultato.
Le amministrazioni scolastiche avranno inoltre la facoltà di concedere ulteriori aumenti fino allo 0,22% del monte salari, offrendo così un potenziale incremento extra oltre ai 260 euro mensili già stabiliti. Il rinnovo del contratto collettivo nazionale dell’Area Dirigenziale Istruzione e Ricerca non riguarda solo l’aumento attuale degli stipendi, ma include anche il pagamento di arretrati dovuti al ritardo nella firma del CCNL.
Un’altra importante modifica riguarda l’eliminazione dell’automatismo del licenziamento in caso di recidiva alla sospensione. La percentuale dei posti riservati alla mobilità interregionale per i dirigenti è stata raddoppiata e una clausola di salvaguardia della retribuzione è stata introdotta per proteggere i dirigenti trasferiti a istituzioni scolastiche di fascia inferiore a seguito di dimensionamento.
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