Brutte notizie per le agevolazioni fiscali: arrivano i tagli. Ecco cosa cambierà con la Legge di Bilancio 2025.
Sappiamo bene che le agevolazioni fiscali sono benefici che lo Stato concede ai contribuenti per ridurre l’importo delle tasse da pagare. Questi benefici possono assumere diverse forme, come detrazioni, deduzioni o crediti d’imposta. In pratica, le agevolazioni fiscali permettono di abbassare la base imponibile su cui vengono calcolate le imposte, riducendo così l’importo totale delle tasse da versare.
Attualmente in Italia esistono ben 625 agevolazioni fiscali, che costano allo Stato circa 105 miliardi di euro all’anno. Questo sistema rappresenta una spesa significativa per il bilancio pubblico. Ecco perché lo Stato deve cercare di bilanciare continuamente la spesa facendo talvolta anche dei tagli. Ed è proprio ciò che accadrà nel 2025. Vediamo quali saranno i tagli e cosa accadrà nello specifico.
La Legge di Bilancio per il 2025 porterà con sé una revisione delle agevolazioni fiscali. Il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, ha infatti anticipato che ci sarà uno “sfoltimento” di queste agevolazioni. Ciò avrà l’obiettivo di rendere il sistema fiscale più equo e meno complicato. Tuttavia non saranno toccate le agevolazioni relative al lavoro, alla casa e alla sanità. Questi, infatti, sono ambiti considerati essenziali per il benessere dei cittadini e delle famiglie.
La prossima finanziaria avrà un valore complessivo di circa 25 miliardi di euro e una parte significativa di queste risorse sarà destinata a coprire spese già impegnative, come il taglio del cuneo fiscale e le nuove aliquote IRPEF introdotte nel 2023. Inoltre, ci saranno spese obbligatorie, come il rifinanziamento delle missioni militari all’estero e i contratti del pubblico impiego, che non lasciano molto margine per altre iniziative.
Il governo ha promesso di concentrarsi sui redditi medio-alti per i tagli delle agevolazioni fiscali. Questi contribuenti sono stati finora meno colpiti dalle riduzioni fiscali e, anzi, con redditi superiori ai 50.000 euro lordi, hanno già visto diminuire le agevolazioni di un importo fisso di 260 euro. Questo per compensare l’accorpamento dei primi due scaglioni di imposta.
Si prevede che le prime a essere tagliate saranno le micro-detrazioni, ovvero quelle agevolazioni che riguardano una platea ristretta di contribuenti e che comportano un ridotto impatto sul gettito fiscale. Questi tagli, anche se necessari per razionalizzare il sistema, non porteranno però a un aumento significativo delle entrate per lo Stato.
In conclusione, mentre alcuni tagli alle agevolazioni fiscali sembrano inevitabili, il governo dovrà fare attenzione a non penalizzare eccessivamente il ceto medio, che rischierebbe di subire un aumento della pressione fiscale. L’obiettivo è quindi un sistema fiscale più equo, ma senza sacrificare i benefici fondamentali per i cittadini.
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