La sicurezza interna di un paese ha deciso di iniziare a raccogliere le scansioni facciali dei bambini. Ecco dove accadrà tutto ciò.
Da sempre la privacy è un tasto molto delicato che interessa tutti, soprattutto i genitori di figli minorenni. Sappiamo infatti quanto sia pericoloso postare in rete uno scatto di un neonato o di un bambino di qualsiasi età. Non sappiamo mai infatti chi c’è dalla parte all’altra parte dello schermo e quale tipo di utilizzo può fare di quella foto che è stata messa lì senza nessun doppio fine.
Ed è per tale ragione che molti sconsigliano caldamente di pubblicare foto in cui vengono visti in volto i propri figli. In alternativa c’è chi si accontenta di pubblicare soltanto una piccola parte del corpo, che sia una manina o un piedino, proteggendo così la privacy del bambino. Esiste però un posto in cui vengono conservate le foto e i video di alcuni bambini, un qualcosa che accade se si passa per un luogo in particolare. La scoperta fatta lascia tutti senza parole.
In questi anni il dipartimento della sicurezza interna degli Stati Uniti sta cercando un modo per rendere migliori i suoi algoritmi per quanto riguarda il riconoscimento facciale.
Ed è proprio per questa ragione che sta cercando di pianificare di sfruttare i dati facciali dei bambini migranti che fanno il loro ingresso nel paese per la formazione.
In base a ciò che ammette i John Boyd pare che l’intenzione dell’agenzia sia quella di raccogliere e analizzare le acquisizioni facciali di tutti quei bambini che hanno un’età che non supera i 14 anni.
In genere i programmi che vanno a raccogliere informazioni biometriche comprendono soggetti che hanno un’età tra i 14 e i 79 anni anche se adesso John Boyd, il vicedirettore dell’Office of Biometric Identity Management del Dipartimento della Sicurezza Interna ha voluto ampliare la raccolta includendo tutti i bambini, compresi i neonati.
Si tratta di informazioni che verrebbero utilizzate soltanto per scopi di ricerca e non per operazioni dell’agenzia. In ogni caso Boyd ha affermato che questo lavoro non è ancora iniziato anche se il suo ufficio ha dato già i primi fondi per finanziarlo.
Inoltre ha aggiunto anche che è molto importante preservare la privacy e che quindi non ha nessuna intenzione di condividere i dati con l’industria commerciali. In ogni caso gli osservatori e i critici sono molto preoccupati sulla raccolta dei dati dei migranti che entrano nel paese sperando di avere una vita migliore, una preoccupazione che aumenta ancora di più nei bambini che non hanno la possibilità di dare il loro consenso informato.
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