In un’epoca in cui la nostra vita digitale è costantemente sotto i riflettori, difendere la propria privacy online è diventato un tema caldo e di fondamentale importanza.
Tra i giganti del web che raccolgono dati, Google si distingue per il vasto ecosistema di servizi offerti agli utenti: dalla ricerca online alle email, passando per le mappe e lo storage cloud. Fortunatamente, ci sono passaggi concreti che gli utenti possono compiere per migliorare la propria privacy modificando alcune impostazioni fornite da Google stesso.
Il primo passo verso una maggiore protezione della propria privacy consiste nel fare una revisione completa delle impostazioni dell’account Google. Accedendo alla sezione “Gestione dei tuoi dati in Google”, gli utenti possono avere una panoramica chiara di quali informazioni vengono raccolte e come vengono utilizzate. Da qui, è possibile personalizzare le preferenze relative alla raccolta dei dati, come la cronologia delle ricerche e quella delle posizioni.
Limitazione della raccolta dei dati
Una volta effettuata una revisione delle impostazioni generali, è consigliabile prendere in considerazione l’opzione di limitare o disattivare completamente alcune funzionalità legate alla raccolta dei dati. Ad esempio, disattivare la cronologia delle posizioni impedisce a Google di tracciare i movimenti dell’utente nel tempo. Analogamente, sospendere l’attività web e app limita la capacità dell’azienda di registrare le azioni compiute sui suoi servizi.
Gestione della pubblicità personalizzata
Uno degli aspetti più invasivi della presenza online riguarda il targeting pubblicitario basato sugli interessi personali degli utenti. Attraverso le impostazioni dell’account Google è possibile disabilitare questa funzionalità, impedendo così all’azienda di utilizzare i dati personali per mostrare annunci pubblicitari mirati. Questo non eliminerà gli annunci ma renderà quelli visualizzati meno pertinenti alle abitudini individuali.
