Una scomparsa improvvisa ha sconvolto il mondo del cinema e dello spettacolo: infarto fulminante a 58 anni
Colpito da un infarto mentre si trovava a lavoro. Così se n’è andato un volto noto del cinema italiano, Maurizio Bologna. L’attore era anche un impiegato dell’ INPS ed è proprio durante la sua presenza presso gli uffici dell’Ente che è stato travolto dal malore mortale.
La notizia ha scosso tutto il mondo del cinema e del teatro, soprattutto i colleghi che lo ricordano con affetto e ammirazione. La carriera di Bologna è iniziata nel 1975 a Palermo nei teatri conducendolo a collaborazioni con istituzioni di prestigio come il Teatro Stabile Biondo e il Teatro Bellini.
Ebbe come maestri, persone di spicco come Franco Scaldati, Aurelio Grimaldi e Roberto Andò. Il suo amore per il palcoscenico lo ha portato ad interpretazioni memorabili, come quella del 2007 nel celebre “Fahrenheit 451” di Ray Bradbury, con la regia di Luca Ronconi, in cui ha avuto l’opportunità di lavorare accanto a grandi nomi come Alessandro Benvenuti ed Elisabetta Pozzi.
Maurizio Bologna era molto ammirato per il suo talento teatrale. Nel 2010 ha messo in scena “Marat/Sade” di Peter Weiss, diretta da Claudio Gioè presso il Teatro Biondo. L’attore si è sempre distinto per la sua presenza scenica e per la sua versatilità, riuscendo a costruirsi una carriera anche al di fuori dei confini della sua città.
Il grande pubblico lo ha conosciuto sul piccolo schermo grazie a “Il Caravaggio”, una docu-fiction trasmessa dalla Rai con cui ha debuttato in TV nel 2005. L’anno successivo è entrato a far parte del cast di “Agrodolce”, progetto di Gianni Minoli. Tra le sue apparizioni più significative in televisione, si ricorda la serie “Il Commissario Maltese” del 2016, accanto a Kim Rossi Stuart, e il film “La mafia uccide solo d’estate“, in cui ha interpretato il ruolo di Vito Ciancimino.
Negli ultimi anni, Bologna ha continuato a lavorare per la televisione, partecipando a serie come “I Topi” di Antonio Albanese e “Il Cacciatore 3“, con la regia di Davide Marengo. Di recente, era apparso in “Incastrati“, serie Netflix diretta da Ficarra e Picone.
Il pubblico lo ricorda anche per i suoi ultimi lavori cinematografici e teatrali, tra cui “La bocca dell’anima” e lo spettacolo “Nelle tenebre nasce la speranza“, che ha chiuso il 400° Festino di Santa Rosalia. Una carriera variegata e ricca, che lascia tanto sconforto nel mondo in cui si è fatto tanto ammirare e conoscere.
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