L’autunno è una stagione che evoca immagini di foglie colorate, caminetti accesi e, naturalmente, castagne che cuociono lentamente sul fuoco.
Tuttavia, dietro a questo scenario idilliaco, si nasconde un’insidia che potrebbe mettere a rischio la salute di molte persone: le castagne “matte”. Queste ultime, frutti dell’ippocastano (Aesculus hippocastanum), sono spesso confuse con le castagne comuni, commestibili e nutrienti, prodotte dal castagno europeo (Castanea sativa). Questa confusione può portare a serie conseguenze per la salute dato che le castagne matte sono tossiche per l’uomo.
La somiglianza tra le castagne comuni e quelle matte è piuttosto sorprendente. Entrambe maturano all’inizio dell’autunno e sono racchiuse in un riccio. Tuttavia, esistono diverse caratteristiche distintive che possono aiutarci a riconoscerle e a evitarne il consumo accidentale. Le castagne comuni si trovano solitamente nei boschi e nei frutteti, preferendo altitudini che variano dai 300 ai 1200 metri. I loro ricci sono di colore marrone, con spine lunghe e sottili, e possono contenere da due a tre frutti dalla forma quasi triangolare. Le foglie del castagno sono allungate, singole e seghettate ai bordi.
Castagne, queste non vanno assolutamente mangiate
Le castagne matte, invece, si trovano spesso in contesti urbani come parchi e viali, ai piedi degli ippocastani. Il loro riccio è di un verde brillante, con punte corte e distanziate, che racchiude solitamente un solo frutto di forma tondeggiante e più grande rispetto alle castagne comuni. Le foglie dell’ippocastano sono più corte e di aspetto diverso rispetto al castagno.
La confusione tra questi due tipi di castagne non è un problema da sottovalutare. Infatti, secondo uno studio condotto dall’Agenzia per la sicurezza alimentare francese (Anses), tra il 2012 e il 2018, l’11% delle intossicazioni alimentari segnalate in Francia sono state causate dal consumo accidentale di castagne matte. Questo dato colloca le castagne matte al secondo posto tra le cause di intossicazione da piante, subito dopo quelle causate da piante da bulbo scambiate per vegetali commestibili.
I sintomi di intossicazione da castagne matte possono variare da leggeri disturbi gastrointestinali a più gravi complicazioni neurologiche. I sintomi iniziali includono nausea, vomito e diarrea, ma in casi più gravi, l’ingestione di castagne matte può portare a confusione mentale, debolezza muscolare e perdita di coordinazione. In situazioni estreme, può verificarsi coma o addirittura la morte.
Per evitare questi rischi, è fondamentale saper distinguere le castagne matte da quelle commestibili. Un altro consiglio utile è acquistare castagne da fonti affidabili e già selezionate, come negozi di alimentari e mercati. In caso di raccolta fai-da-te, è importante prestare attenzione all’ambiente circostante: se ci si trova in un’area urbana, è più probabile che le castagne raccolte siano del tipo non commestibile. Anche il confronto visivo tra le castagne è utile: ricordiamo che le castagne matte sono generalmente più grandi e rotonde rispetto alle castagne commestibili.
In conclusione, godersi le castagne in autunno è sicuramente un piacere, ma è fondamentale essere consapevoli delle differenze tra le varietà commestibili e quelle tossiche per evitare spiacevoli sorprese. Con un po’ di attenzione e la giusta informazione, è possibile godersi appieno questa delizia stagionale senza rischi per la salute.