L’utilizzo di dentifrici sbiancanti è una pratica ormai comune tra i consumatori che desiderano un sorriso più bianco e luminoso.
Tuttavia, è fondamentale interrogarsi sull’efficacia e sulla sicurezza di questi prodotti. Un’indagine condotta da 60 Millions de Consommateurs ha cercato di fare chiarezza testando 12 dentifrici sbiancanti tra i più diffusi sul mercato. La ricerca ha coinvolto sia marchi noti come Signal e Colgate, sia marchi del distributore come Monoprix e Carrefour.
Prima di addentrarci nei risultati del test, è importante considerare la spiegazione del dottor Julien Cardona, membro del sindacato francese Les Chirurgiens-Dentistes de France. Secondo il dottore, il termine “sbiancante” è spesso usato in modo improprio dai produttori. Infatti, solo i trattamenti professionali possono modificare il colore naturale della dentina, la parte interna del dente. I dentifrici sbiancanti, invece, agiscono principalmente sulla superficie del dente riducendo le macchie superficiali grazie all’uso di abrasivi come la silice idrata, il bicarbonato di sodio e, in alcuni casi, il carbone attivo.
Dentifrici: attenzione a queste tipologie
I risultati del test hanno mostrato che molti dei dentifrici in esame promettono un effetto sbiancante che, nella maggior parte dei casi, si limita a un lieve schiarimento dello smalto, piuttosto che a un vero e proprio sbiancamento. Il dottor Cardona ha sottolineato che i dentifrici sbiancanti non hanno alcun effetto o la loro efficacia è legata a una notevole abrasività sullo smalto, superiore a quanto auspicabile.
Il test ha confermato che alcuni dentifrici possono danneggiare lo smalto a causa della loro alta abrasività. Mentre abrasivi come il bicarbonato di sodio sono relativamente delicati, altre sostanze presenti nella composizione, come l’allumina e il carbone attivo, sono troppo forti e rischiano di compromettere la salute orale.
Secondo 60 Millions de Consommateurs, i dentifrici meno abrasivi come L’Arbre vert, Carrefour Soft bio e Melvita hanno un effetto sbiancante insufficiente. Al contrario, tre dentifrici sono risultati i più abrasivi e piuttosto efficaci, ma presentano un rischio per lo smalto e le gengive.
Oltre alla questione dell’abrasività, alcuni dentifrici contengono ingredienti potenzialmente dannosi come il biossido di titanio (TiO₂), una sostanza controversa e sospettata di avere effetti genotossici, cioè capaci di danneggiare il DNA. Sebbene il biossido di titanio sia vietato negli alimenti, è ancora permesso nei cosmetici, compresi i prodotti per l’igiene orale.
Tra i dentifrici testati, solo pochi hanno ricevuto un Cosméto’Score positivo, una valutazione che li considera sicuri per un uso quotidiano. Gli esperti francesi consigliano a chi desidera denti più bianchi di consultare un dentista per trattamenti professionali, meno rischiosi rispetto ai dentifrici abrasivi.
Nel dettaglio, i dentifrici promossi con punteggi “verdi” sono referenze tipiche del mercato francese, ma tra questi c’è il Carrefour soft bio white, presente anche nei punti vendita italiani del marchio. Tra i “bocciati” troviamo invece prodotti di Parodontax, Sensodyne e Colgate Max White One. Gli esperti francesi hanno evidenziato che l’ultimo dentifricio della classifica contiene acido fosforico, un ingrediente che sbianca lo smalto ma lo altera e il cui effetto non è duraturo.
Negli altri dentifrici bocciati sono state trovate sostanze inquinanti come la cocamidopropil betaina, irritanti come il sodio lauril solfato, sensibilizzanti come il limonene e ingredienti sospettati di essere genotossici, come il biossido di titanio (TiO₂). Queste scoperte sollevano preoccupazioni sulla sicurezza a lungo termine di alcuni dentifrici sbiancanti, sottolineando l’importanza di scegliere prodotti con ingredienti sicuri e testati.