La carta stagnola può mettere in crisi quando si deve smaltire: sai infatti dove si butta se è pulita o se è sporca? Vediamolo insieme.
Se da una parte fare la raccolta differenziata è indubbiamente un gesto importante per l’ambiente, dall’altra non sempre è così immediata come possiamo immaginare. Giusto per rendere l’idea, se smaltire alcuni rifiuti è molto intuitivo, come una bottiglia di birra che va nel vetro, altri materiali non sono così semplici da classificare. Prendiamo, ad esempio, la carta stagnola: se è pulita in realtà è davvero semplice da smaltire, ma quando è sporca, e magari unta di sugo, può sollevare diversi dubbi.
In questi casi la cosa migliore da fare è risalire alle origini, in altre parole conoscere la composizione dei materiali è la chiave per differenziare nel migliore dei modi: sapere cosa abbiamo tra le mani infatti ci aiuta a capire come trattare i vari rifiuti. Ma partiamo proprio dall’inizio. Per chi non lo sapesse, il nome carta stagnola deriva da una vecchia tecnica di produzione. Un tempo, infatti, questo materiale era realizzato con lo stagno, lamellato finemente fino a renderlo sottile come un normale foglio di carta. Di qui l’origine del nome, associato alla sua composizione e alla sua sottigliezza.
Sos carta stagnola: la guida definitiva per smaltirla al meglio
Questo metodo, ormai obsoleto in realtà, è stato poi sostituito dalla produzione con alluminio che è più economico, leggero e, soprattutto, riciclabile. Per un corretto smaltimento però, è importante considerare non solo di cosa è fatta, ma anche il suo stato. Partiamo innanzitutto col dire come la carta stagnola non sia “carta” nel senso più classico del termine, motivo per cui non deve essere gettata nel bidone di carta e cartone. Cosa fare allora?
Essendo composta da alluminio, va smaltita con i metalli, come le lattine, perché è riciclabile al 100%. Tuttavia, le regole di smaltimento possono variare da un Comune all’altro: in alcuni casi, il metallo va raccolto con la plastica, in altri insieme al vetro. È quindi consigliabile consultare il proprio regolamento comunale per evitare errori (e anche multe salate).
Nel caso in cui si debba buttare la carta stagnola sporca invece, la situazione cambia: se è contaminata da residui di cibo, come olio o grasso che non possono essere rimossi, non è più riciclabile e va gettata nell’indifferenziata proprio perché i residui grassi comprometterebbero il processo di riciclo.