Quando si parla di radiazioni dei cellulari, la discussione si accende, data la crescente preoccupazione per gli effetti sulla salute.
Gli smartphone, essendo dispositivi che utilizzano campi elettromagnetici ad alta frequenza per funzionare, emettono radiazioni che possono essere misurate attraverso il SAR, il Tasso di Assorbimento Specifico. Questo parametro indica quanta energia viene assorbita dal corpo umano quando è esposto a un campo elettromagnetico prodotto da un dispositivo mobile. In Europa, la soglia massima consentita è di 2 W/Kg, un limite stabilito per garantire che le emissioni non abbiano effetti dannosi sulla salute.
La discussione sulle radiazioni dei cellulari si intreccia inevitabilmente con le tematiche legate all’avvento del 5G. Sebbene le reti di nuova generazione promettano velocità di connessione molto più elevate e una migliore efficienza, suscitano anche dubbi sulla loro sicurezza in termini di esposizione alle radiazioni. In molti si chiedono se le nuove frequenze e la maggiore densità di antenne necessarie per il 5G possano comportare rischi aggiuntivi rispetto alle tecnologie precedenti.
I telefoni che emettono più radiazioni
Il Bundesamt für Strahlenschutz, l’Ufficio federale tedesco per la protezione dalle radiazioni, ha stilato una classifica dei telefoni cellulari che emettono più radiazioni, basandosi sui valori SAR rilevati sia quando il dispositivo è in standby che quando è utilizzato per chiamare. Tra i modelli più problematici, troviamo alcuni nomi noti che includono marchi come Samsung, Asus e Motorola, che, nonostante siano leader di mercato, presentano valori di radiazioni relativamente elevati.
Il Telekom T Phone Pro, ad esempio, si distingue per avere uno dei più alti valori di SAR, seguito dal Motorola Edge. Questi dispositivi, pur rispettando i limiti di legge, presentano livelli di emissione che potrebbero destare preoccupazioni tra gli utenti più attenti alla salute. È interessante notare come anche modelli ampiamente diffusi e apprezzati, come il Samsung Galaxy S22, rientrino in questa lista. Questo suggerisce che la popolarità di un dispositivo non è necessariamente correlata a basse emissioni di radiazioni.
Ma come vengono calcolate queste radiazioni? Il SAR è misurato sia quando il telefono è a contatto con l’orecchio durante una chiamata, sia quando è a una distanza di 50 cm dal corpo. Queste misurazioni sono cruciali per comprendere l’impatto delle radiazioni emesse, poiché indicano l’energia effettivamente assorbita dal corpo. Nonostante le preoccupazioni diffuse, numerosi studi nel corso degli anni hanno dimostrato che le radiazioni a radiofrequenza dei telefoni cellulari non sono direttamente associate all’insorgenza di tumori o altre malattie gravi. Tuttavia, rimane fondamentale garantire che i livelli di emissione siano costantemente monitorati e che le normative siano rispettate.
La presenza di dispositivi come l’Asus ROG Phone 6 e 7 nella lista sottolinea come anche i telefoni progettati per il gaming, che richiedono elevate prestazioni, possano emettere significative quantità di radiazioni. Allo stesso modo, il Wiko Jerry3 e il Doro 5516, sebbene meno conosciuti, mostrano valori di SAR che meritano attenzione. Questi dati suggeriscono che la scelta del telefono cellulare potrebbe dover tenere conto non solo delle specifiche tecniche e del design, ma anche dei livelli di radiazioni emesse.
In conclusione, la consapevolezza è la chiave. Gli utenti devono essere informati sui livelli di SAR dei propri dispositivi e fare scelte consapevoli basate su informazioni affidabili. Sebbene le normative attuali siano progettate per proteggere la salute pubblica, è sempre utile adottare misure precauzionali, come l’uso di auricolari o la limitazione delle chiamate dirette all’orecchio, per minimizzare l’esposizione alle radiazioni. La tecnologia avanza rapidamente, e con essa le nostre conoscenze e comprensioni sui suoi effetti, rendendo necessario un continuo aggiornamento e adattamento delle normative e delle pratiche di utilizzo.