Togliere i figli dallo stato di famigla conviene davvero? Ecco quanto si risparmia

Rimuovere i figli dallo stato di famiglia è una scelta che sempre più famiglie italiane stanno considerando.

Questo soprattutto alla luce dei potenziali vantaggi fiscali che questa decisione può comportare. Ma conviene davvero? E quanto si può risparmiare? Analizziamo la questione più da vicino.

Togliere i figli dallo stato di famigla
Stato di famiglia e figli, cosa cambia (ispacnr.it)

Il certificato di stato di famiglia è un documento ufficiale che attesta la composizione del nucleo familiare. Include tutti i membri che vivono nella stessa abitazione e condividono la stessa residenza. Generalmente, comprende genitori e figli, ma può includere anche altri familiari conviventi come nonni e zii. Questo documento è essenziale per diverse pratiche burocratiche, dalla dichiarazione dei redditi alla compilazione del modello ISEE, e può influenzare l’accesso a vari benefici sociali.

Quando conviene togliere i figli dallo stato di famiglia?

Secondo le normative attuali, conviene considerare l’idea di togliere i figli dallo stato di famiglia quando questi iniziano a percepire un reddito da lavoro che supera determinate soglie. Se un figlio guadagna più di un certo limite, non può più essere considerato fiscalmente a carico dei genitori. I figli fino a 24 anni possono essere a carico se il loro reddito complessivo non supera i 4.000 euro annui, mentre per i figli di età superiore, il limite è di 2.840,51 euro.

conviene davvero? Ecco quanto si risparmia
Quando conviene togliere i figli dallo stato di famiglia? (ispacnr.it)

Quando un figlio diventa economicamente indipendente e il suo reddito viene incluso nel calcolo dell’ISEE familiare, potrebbe innalzare l’indicatore economico, rendendo la famiglia meno idonea a ottenere agevolazioni fiscali, bonus e altre prestazioni sociali agevolate. Di conseguenza, rimuovere il figlio dallo stato di famiglia può ridurre l’ISEE e ampliare l’accesso a tali benefici.

La procedura per togliere un figlio dallo stato di famiglia è relativamente semplice. Il primo passo è recarsi presso l’ufficio anagrafe del Comune di residenza per richiedere la cancellazione della residenza del figlio dall’abitazione familiare. Dopo questa richiesta, entro due settimane, un agente della polizia municipale effettuerà una visita per verificare che il figlio non risieda più nella casa dei genitori.

Un’altra opzione è quella di dividere l’unità immobiliare in due appartamenti distinti. Questa soluzione consente di mantenere la vicinanza fisica, ma offre vantaggi fiscali sia ai genitori sia al figlio, che altrimenti non sarebbero disponibili. Togliere un figlio dallo stato di famiglia può comportare significativi vantaggi economici. Innanzitutto, i genitori possono continuare a beneficiare delle detrazioni fiscali per i figli a carico, purché questi non superino i limiti di reddito stabiliti. Inoltre, un ISEE più basso può garantire l’accesso a una gamma più ampia di agevolazioni, come sconti sulle tasse universitarie, accesso a borse di studio, riduzioni sulle bollette e altre forme di sostegno economico.

Sebbene la rimozione di un figlio dallo stato di famiglia possa sembrare un passo drastico, è una strategia che, se pianificata con attenzione, può portare a significativi vantaggi fiscali ed economici per l’intera famiglia. Tuttavia, è importante valutare attentamente le circostanze personali e familiari, e possibilmente consultare un consulente fiscale, per assicurarsi che questa decisione sia realmente vantaggiosa nel proprio caso specifico. In sintesi, la scelta di rimuovere un figlio dallo stato di famiglia non è solo una questione burocratica, ma un’opportunità per ottimizzare la gestione delle risorse economiche familiari in un contesto normativo che continua a evolversi.

Change privacy settings
×