Perché le pensioni di dicembre sono più alte: un’analisi dettagliata che farà sicuramente piacere ai pensionati
Nel mese di dicembre, molti pensionati italiani possono aspettarsi di vedere un incremento nel loro assegno mensile, una circostanza che porta un po’ di sollievo in periodo natalizio. Questo aumento non è solo dovuto alla famosa tredicesima mensilità, ma si deve anche ad altri fattori meno noti ma altrettanto significativi. Ecco quindi un’analisi dettagliata di queste dinamiche che rendono la pensione di dicembre più generosa per molti pensionati.
La tredicesima mensilità è, senza dubbio, la componente principale che contribuisce a rendere la pensione di dicembre più alta rispetto ad altri mesi. Essa rappresenta un ulteriore assegno che i pensionati ricevono, solitamente equivalente all’importo della pensione mensile ordinaria.
Tuttavia, non bisogna dimenticare che questo beneficio è soggetto a una tassazione particolare. Infatti, la tredicesima è interamente tassata secondo l’aliquota fiscale IRPEF applicabile, che può variare dal 23% al 43% a seconda del reddito complessivo del pensionato. Questo significa che, a differenza del rateo mensile, la tredicesima può subire una tassazione più pesante, riducendo l’importo netto percepito.
Pensioni più ricche a dicembre
Oltre alla tredicesima, un altro fattore che contribuisce all’aumento delle pensioni a dicembre è la riduzione delle trattenute fiscali relative alle tasse locali. Durante l’anno, le addizionali regionali e comunali vengono trattenute in 11 rate, da gennaio a novembre. A dicembre, queste trattenute non vengono applicate, il che comporta un incremento del netto ricevuto dai pensionati. Questo è un vantaggio che spesso passa inosservato, ma che ha un impatto reale e positivo sul bilancio mensile dei pensionati.
Per alcuni pensionati, soprattutto quelli con redditi più bassi, un ulteriore beneficio può arrivare sotto forma di quattordicesima mensilità. Questa prestazione viene normalmente erogata a luglio, ma per i pensionati che compiono 64 anni nella seconda metà dell’anno, la quattordicesima viene accreditata a dicembre. Gli importi variano in base ai contributi versati e sono destinati a coloro che percepiscono una pensione fino a due volte il minimo. Questo beneficio aggiuntivo può rappresentare una somma considerevole che, sommata alla tredicesima, rende dicembre un mese particolarmente favorevole.
Un altro piccolo ma significativo incremento può provenire dal cosiddetto bonus tredicesima. Questo bonus di 154,94 euro è destinato ai pensionati con trattamenti al di sotto del minimo, e viene erogato automaticamente dall’INPS a coloro che soddisfano i requisiti di reddito. Sebbene non sia una somma elevata, il bonus rappresenta comunque un ulteriore aiuto economico per i pensionati che si trovano in situazioni economiche più difficili.
Infine, nel dicembre 2024, si prospetta un possibile conguaglio della perequazione. Questo accade quando il tasso di inflazione reale supera quello previsionale utilizzato per calcolare gli aumenti delle pensioni di gennaio. Nel caso in cui il tasso definitivo sia superiore, i pensionati potrebbero ricevere degli arretrati, che verrebbero liquidati con la pensione di dicembre. Questo conguaglio potrebbe quindi portare a un ulteriore aumento del rateo mensile.