A novembre, l’Assegno di inclusione sarà erogato regolarmente, ma non tutte le famiglie lo riceveranno nello stesso momento.
L’Inps ha programmato i pagamenti secondo un calendario preciso, evitando i ritardi che si erano verificati nel mese precedente a causa delle festività. Questo mese, infatti, non ci sono festività che possano interferire con il calendario dei pagamenti, permettendo così una distribuzione più fluida dei fondi destinati alle famiglie beneficiarie.
L’Assegno di inclusione è una misura di supporto economico destinata a circa 700 mila famiglie in Italia, sostituendo il precedente Reddito di cittadinanza. Anche se l’Inps non ha ufficialmente comunicato le date precise per ogni mese, ci sono delle tempistiche consolidate che seguono lo schema del Reddito di cittadinanza. I pagamenti avvengono in due momenti distinti: una prima tranche è destinata a coloro che hanno recentemente fatto domanda e hanno ricevuto una risposta positiva, ed eventualmente include gli arretrati non percepiti.
Calendario dei pagamenti di novembre
Per novembre, l’Inps inizierà i pagamenti già dalla prossima settimana. Le famiglie che hanno presentato domanda nei mesi scorsi e hanno ottenuto un esito positivo possono già recarsi presso gli uffici postali a partire da venerdì 15 novembre. Qui, potranno ritirare la Carta Adi, sulla quale sarà già accreditato il primo importo dell’assegno. Questo strumento permette non solo di effettuare acquisti ma anche di prelevare contanti, seppur con alcune limitazioni. I successivi pagamenti saranno poi programmati alla fine di ogni mese.
Tuttavia, la situazione è diversa per coloro che già beneficiano dell’Assegno di inclusione da tempo e non hanno mensilità arretrate da ricevere. Per queste famiglie, il pagamento avverrà il mercoledì 27 novembre, come previsto dal calendario ordinario dell’Inps. Prima di questa data, il lunedì precedente, l’Inps inizierà le cosiddette “lavorazioni”, ovvero le verifiche necessarie per accertarsi che i beneficiari continuino a soddisfare i requisiti per ricevere l’assegno.
Un aspetto critico da considerare riguarda le possibili sospensioni o revoche del pagamento. L’Inps ha recentemente comunicato che la mancata comunicazione di un eventuale avvio di attività lavorativa da parte di un componente del nucleo familiare può portare alla sospensione dell’assegno. Se entro 30 giorni dall’inizio del lavoro non viene informato l’Inps, i pagamenti vengono sospesi. Inoltre, se l’obbligo informativo non viene assolto entro 3 mesi utilizzando il modello Adi-Com-Esteso, la sospensione si trasforma in una revoca definitiva del beneficio.
Anche coloro che non rispettano i termini previsti dal Patto di attivazione digitale e non si presentano ai servizi sociali entro 180 giorni per la firma del Patto di inclusione rischiano la sospensione. Tuttavia, è possibile recuperare la situazione presentandosi ai servizi sociali entro il 20 novembre, evitando così la sospensione del pagamento successivo.
Altre cause di mancata erogazione
Esistono anche altre ragioni per cui l’Assegno di inclusione potrebbe non essere erogato. La perdita dei requisiti o il mancato rispetto di obblighi specifici, come la partecipazione a percorsi di formazione o di reinserimento lavorativo, possono portare alla decadenza del beneficio. È quindi fondamentale che i beneficiari si mantengano informati e rispettino le condizioni previste per continuare a ricevere il supporto economico.