Bonus cellulare, puoi comprare l’ultimo modello spendendo pochissimo: già attivo

Il bonus cellulare, conosciuto anche come bonus smartphone, è un’importante agevolazione economica per l’acquisto dei prodotti agevolati.

Questo incentivo permette di risparmiare sull’acquisto di dispositivi elettronici come smartphone e altri apparecchi tecnologici, che facilitano la comunicazione e l’autosufficienza delle persone con handicap. Un aspetto cruciale di questo bonus è che non ci sono limiti di prezzo o specifiche tecniche sui dispositivi acquistabili, purché siano funzionali all’integrazione e alla riabilitazione del disabile.

l'ultimo modello spendendo pochissimo: già attivo
Bonus cellulare, puoi comprare l’ultimo modello (ispacnr.it)

Grazie a questo bonus, anche i più avanzati smartphone del 2024, come l’iPhone 16 o il Samsung S24, possono essere acquistati a prezzi notevolmente ridotti. L’Agenzia delle Entrate chiarisce che il telefono deve essere utilizzato direttamente dalla persona con disabilità per supportare attività che altrimenti sarebbero difficilmente eseguibili. Questo significa che l’uso del bonus è strettamente personale e non può essere esteso ai familiari.

Bonus smartphone: come averlo

Il bonus non si limita solo agli smartphone. Tra i beni agevolabili rientrano anche computer, modem e altre apparecchiature elettroniche che possono essere considerate ausili tecnici informatici. Questi strumenti sono essenziali per migliorare l’autosufficienza e l’integrazione sociale delle persone con disabilità.

Bonus cellulare, puoi comprare l'ultimo modello
Bonus smartphone: come averlo (ispacnr.it)

Per quanto riguarda le modalità di fruizione, l’Agenzia delle Entrate prevede due tipi di agevolazioni: un’aliquota IVA agevolata al 4% anziché al 22% e una detrazione fiscale del 19% sul costo sostenuto per l’acquisto, da recuperare successivamente in sede di dichiarazione dei redditi. Questo significa che il risparmio si manifesta in due momenti distinti: immediatamente al momento dell’acquisto, grazie all’IVA ridotta, e successivamente, con la detrazione fiscale.

Vediamo un esempio concreto: l’iPhone 16 Pro, che ha un prezzo di partenza di 1.239 euro, grazie all’applicazione del bonus verrebbe a costare circa 856,19 euro, con un risparmio totale di circa 382 euro. Similmente, un Samsung S24 Ultra, normalmente venduto a 999,99 euro, potrebbe costare 852,46 euro, risparmiando circa 337 euro. Questi calcoli mostrano l’impatto significativo che il bonus può avere sul prezzo finale del dispositivo.

Per ottenere il bonus, è necessario soddisfare determinate condizioni. Il dispositivo deve realmente supportare la persona con disabilità nelle sue attività quotidiane. Inoltre, i beneficiari devono essere individui con menomazioni permanenti di natura motoria, visiva, uditiva o del linguaggio. L’Agenzia delle Entrate potrebbe richiedere di dimostrare l’effettiva necessità del dispositivo per la riabilitazione della persona.

Al momento dell’acquisto, è necessario presentare una serie di documenti per usufruire del bonus. Tra questi, la certificazione della condizione di disabilità rilasciata dalla Commissione Medica e il riconoscimento dell’ASL competente. Durante la dichiarazione dei redditi, sarà inoltre indispensabile allegare la ricevuta o la fattura d’acquisto per poter beneficiare della detrazione fiscale.

È importante sottolineare che, sebbene non vi siano limiti al numero di dispositivi acquistabili, è fondamentale agire con buon senso. Acquisti multipli e ravvicinati potrebbero attirare l’attenzione del fisco, che potrebbe richiedere ulteriori giustificazioni per verificare la reale necessità dei dispositivi acquistati. Questo aspetto è cruciale per garantire che l’agevolazione venga utilizzata in modo corretto e conforme alle normative vigenti.

In sintesi, il bonus cellulare rappresenta un’opportunità significativa per le persone con disabilità, offrendo loro la possibilità di acquistare dispositivi tecnologicamente avanzati a un costo ridotto. Questo non solo facilita la comunicazione e l’integrazione sociale, ma contribuisce anche a migliorare la qualità della vita delle persone con handicap, promuovendo una maggiore autonomia e partecipazione attiva nella società.

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