La pensione di reversibilità rappresenta un supporto per i coniugi superstiti, spesso costituendo una parte significativa del loro reddito.
Tuttavia, non tutti sanno che, in determinate condizioni, è possibile beneficiare di un ulteriore emolumento chiamato “assegno di vedovanza”. Questo assegno può essere un aiuto prezioso per chi si trova in situazioni di maggiore fragilità, sia economica che fisica. È importante sottolineare che l’assegno di vedovanza non viene erogato automaticamente: è necessario presentare una domanda specifica.
Prendiamo ad esempio il caso di Pamela, che ci racconta la situazione di sua madre, una vedova titolare di pensione di reversibilità e dell’assegno di accompagnamento. La madre di Pamela, essendo invalida al 100% ai sensi della legge 104, ha diritto a ricevere l’assegno di vedovanza, un importo aggiuntivo di circa 53 euro al mese. Tuttavia, per accedere a questo beneficio, è fondamentale conoscere i requisiti e la procedura da seguire.
Requisiti per ottenere l’assegno
L’assegno di vedovanza è riservato a vedovi e vedove che soddisfano specifici criteri. Innanzitutto, il coniuge deceduto doveva essere un lavoratore dipendente, sia del settore pubblico che privato. I lavoratori autonomi, invece, non danno diritto a questo beneficio. Inoltre, il coniuge superstite deve essere totalmente invalido e inabile al lavoro, oppure titolare di un’indennità di accompagnamento.
Un’altra condizione essenziale riguarda il reddito del coniuge superstite. L’assegno di vedovanza è concesso se il reddito complessivo non supera i 28.659,42 euro annui, permettendo di ricevere l’importo pieno di 52,91 euro al mese. Se il reddito è superiore ma non oltrepassa i 32.148,88 euro, l’importo dell’assegno si riduce a 19,59 euro al mese. Superato il tetto di 32.148,88 euro, l’assegno non viene più corrisposto.
Per ottenere l’assegno di vedovanza, la domanda va presentata all’INPS, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, che è anche l’ente responsabile per l’erogazione della pensione di reversibilità e, eventualmente, dell’assegno di accompagnamento. La presentazione della domanda può avvenire tramite un Patronato, che offre assistenza gratuita, o attraverso il portale online dell’INPS utilizzando le credenziali SPID, CIE o CNS.
Un aspetto importante da considerare è la possibilità di richiedere gli arretrati, qualora il diritto all’assegno di vedovanza fosse maturato prima della presentazione della domanda. In tal caso, si può richiedere il pagamento retroattivo fino a cinque anni. Questo significa che, anche se non si è provveduto immediatamente a fare richiesta, non tutto è perduto e si può recuperare quanto dovuto.
È fondamentale che i coniugi superstiti siano informati sui loro diritti e sulle procedure necessarie per accedere a questi benefici. Spesso, la mancanza di informazioni o la complessità delle procedure burocratiche possono scoraggiare le persone dal richiedere ciò che spetta loro di diritto. Tuttavia, con un po’ di consapevolezza e l’aiuto di professionisti qualificati, come quelli dei Patronati, è possibile ottenere il supporto economico necessario per affrontare le difficoltà dopo la perdita del partner.
In sintesi, mentre la pensione di reversibilità fornisce un sostegno fondamentale, l’assegno di vedovanza rappresenta un ulteriore aiuto per chi è in condizioni di maggiore difficoltà. Assicurarsi di avere tutte le informazioni necessarie per presentare la domanda e rispettare i requisiti può fare la differenza nel bilancio mensile di molti vedovi e vedove.