Cartelle esattoriali, dal 2025 puoi cancellarle in un colpo solo: questa procedura è semplicissima

Nel panorama fiscale italiano, le cartelle esattoriali rappresentano un tema delicato per molti cittadini.

La loro ricezione può generare ansia e preoccupazione, specialmente per chi si trova in difficoltà economica. Tuttavia, nel 2025 ci saranno importanti novità che permetteranno di gestire queste situazioni con maggiore semplicità. Grazie a nuovi provvedimenti, sarà possibile cancellare in modo automatico alcune cartelle esattoriali, rendendo la regolarizzazione delle posizioni debitorie più accessibile.

Cartelle esattoriali, dal 2025 puoi cancellarle
La prescrizione delle cartelle esattoriali (ispacnr.it)

Il 2025 si preannuncia come un anno cruciale per molti cittadini italiani, che potranno finalmente vedere una via d’uscita dalle difficoltà economiche legate alle cartelle esattoriali. Rimanere informati su queste novità è fondamentale per cogliere le opportunità offerte dalla legislazione e gestire al meglio la propria situazione fiscale.

La prescrizione delle cartelle esattoriali

Con l’introduzione di queste misure, il governo mira a semplificare il processo di gestione delle cartelle esattoriali e incentivare i cittadini a regolarizzare le loro posizioni debitorie. La possibilità di cancellare automaticamente alcune cartelle, unita a strumenti come il concordato preventivo fiscale e le nuove rottamazioni, rappresenta un passo significativo verso un sistema fiscale più equo e sostenibile.

questa procedura è semplicissima
Come annullare le cartelle esattoriali (ispacnr.it)

Uno degli aspetti fondamentali che entrerà in vigore nel 2025 riguarda la prescrizione delle cartelle esattoriali. La normativa attuale prevede che, decorso un determinato periodo di tempo, alcuni debiti possano essere automaticamente cancellati. La durata della prescrizione varia a seconda del tipo di debito:

  • 10 anni: per cartelle relative a imposte sui redditi (IRPEF, IRES), IVA, imposta di bollo, imposta di registro, contributi alle Camere di Commercio e altri tributi simili.
  • 5 anni: per debiti legati all’IMU, Tari, contributi INPS e INAIL, multe stradali.
  • 3 anni: per il bollo auto.

A partire dal 2025, le cartelle esattoriali non riscosse entro il 31 dicembre del quinto anno successivo alla loro emissione saranno automaticamente stralciate e restituite all’ente creditore. È cruciale notare che questo non implica una totale cancellazione automatica delle somme dovute, che continueranno a essere esigibili, ma la procedura di recupero cambierà.

Con l’entrata in vigore di queste nuove regole, gli enti creditori avranno diverse opzioni per gestire le cartelle esattoriali discaricate:

  1. Gestire autonomamente la riscossione delle somme.
  2. Affidare la cartella a soggetti privati tramite gara pubblica.
  3. Riaffidare la cartella all’Agenzia delle Entrate Riscossione per un periodo di due anni.

Inoltre, l’Agenzia delle Entrate Riscossione potrà inviare comunicazioni di discarico anticipato qualora riscontri la chiusura di un fallimento o la mancanza di beni del debitore suscettibili di pignoramento. Questa procedura di discarico automatico si applicherà solo alle cartelle emesse a partire dal 2025 e non a quelle già notificate in precedenza.

Un’altra importante novità per il 2025 riguarda il concordato preventivo fiscale. Con il decreto Omnibus, è stato introdotto un condono tombale sui redditi non dichiarati per gli anni d’imposta dal 2018 al 2022, prevedendo una riduzione del 30% dell’importo da pagare per il 2020 e 2021. Questo condono incentiva i cittadini a regolarizzare la propria posizione senza affrontare controlli sui redditi degli anni passati.

In aggiunta, si stanno valutando nuove possibilità di rottamazione per le cartelle esattoriali. Un emendamento alla Manovra Finanziaria prevede una nuova “rottamazione-quinquies” per le cartelle emesse tra il 1° luglio 2022 e il 31 dicembre 2023. Questo provvedimento potrebbe includere tributi come le imposte locali, le sanzioni amministrative e il bollo auto, offrendo una seconda opportunità a coloro che non hanno potuto aderire alle precedenti misure di rottamazione.

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