Non solo lo smartphone, anche la friggitrice ad aria ti ruba i dati: ecco come tutelarti

Negli ultimi anni, la tecnologia ha rivoluzionato il nostro modo di vivere, introducendo elettrodomestici smart.

Tuttavia, questa comodità porta con sé delle preoccupazioni, in particolare riguardo alla privacy. Un recente report della rivista britannica Which? ha evidenziato come alcuni dispositivi, tra cui le friggitrici ad aria, stiano raccogliendo dati personali in modo eccessivo e non sempre giustificato.

Non solo lo smartphone, anche la friggitrice ad aria ti ruba i dati
La friggitrice ad aria e la privacy (ispacnr.it)

In un’epoca in cui la tecnologia avanza rapidamente, i consumatori devono essere consapevoli delle implicazioni legate ai dati personali. La comodità degli elettrodomestici smart non deve compromettere la nostra sicurezza. Pertanto, è essenziale informarsi e adottare precauzioni adeguate per proteggere la propria privacy. La protezione dei dati non è solo una questione legale, ma un diritto fondamentale che ogni consumatore dovrebbe rivendicare.

La friggitrice ad aria e la privacy

Gestire le impostazioni della privacy di dispositivi e applicazioni permette di controllare l’accesso a geolocalizzazione, microfono, fotocamera e altri dati sensibili. Adottare strumenti di protezione come browser orientati alla privacy, estensioni per bloccare i tracker pubblicitari e VPN affidabili è utile per proteggere i dati durante la navigazione. Le app gratuite spesso monetizzano i dati degli utenti, quindi è consigliabile scegliere applicazioni trasparenti o a pagamento che rispettano la privacy.

friggitrice ad aria ti ruba i dati: ecco come tutelarti
Come gestire i dati (ispacnr.it)

La friggitrice ad aria è diventata un elettrodomestico molto amato per la sua capacità di friggere senza olio, ma alcuni modelli, come quelli di Xiaomi e Aigostar, richiedono informazioni personali che non sono necessarie. Ad esempio:

  • Xiaomi richiede l’accesso alla posizione dell’utente e ai dati di Facebook.
  • Aigostar chiede informazioni come sesso e data di nascita, pur consentendo di non fornirle.

Queste pratiche sollevano interrogativi sull’etica dei produttori e sulla gestione dei dati dei consumatori.

Non solo le friggitrici ad aria sono coinvolte in questa raccolta di dati. Dispositivi come aspirapolvere, frigoriferi e smartwatch richiedono permessi che superano le necessità operative. Alcuni smartwatch, ad esempio, limitano le loro funzionalità se non si concedono permessi considerati “rischiosi”. Questo comportamento mette in discussione la trasparenza delle aziende tecnologiche.

Per proteggere la propria privacy, è fondamentale prestare attenzione alle autorizzazioni richieste dai dispositivi. Alcuni permessi, come: Registrazione audio e Accesso alla lista delle app installate dovrebbero essere considerati “rischiosi”. È importante chiedersi se un dispositivo abbia davvero bisogno di tali informazioni per funzionare correttamente, come nel caso di una friggitrice ad aria che richiede la posizione esatta dell’utente.

Essere consapevoli della raccolta dati da parte degli strumenti tecnologici richiede un approccio attento e informato. È importante comprendere le politiche sulla privacy per sapere quali dati vengono raccolti, come vengono utilizzati e con chi vengono condivisi. Limitare i dati condivisi è un altro passo cruciale: fornire solo le informazioni strettamente necessarie e utilizzare opzioni di accesso alternative come email temporanee o credenziali dedicate per ridurre l’esposizione.

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