Assegno di inclusione: dal 2025 partiranno le sospensioni, ti verrà pagato un mese in meno: ecco perché e come rinnovare
A partire dal 2025, l’Assegno di Inclusione (Adi), che ha sostituito il Reddito di Cittadinanza, subirà alcune modifiche significative riguardo le modalità di erogazione. Una delle novità più rilevanti è l’introduzione di una sospensione di un mese prima del rinnovo del contributo, che impatterà direttamente i beneficiari, riducendo di fatto il numero di mensilità percepite in un anno. Questa misura, concepita per offrire supporto economico e promuovere l’inclusione sociale e lavorativa, è soggetta a specifici requisiti e condizionalità.
L’Assegno di Inclusione è stato introdotto per garantire un sostegno alle persone e alle famiglie in difficoltà economica. Per accedere a questa misura, è necessario soddisfare requisiti fondamentali, tra cui residenza, cittadinanza e soggiorno legale in Italia, una situazione economica attestata dall’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), e la partecipazione a percorsi di attivazione sociale e lavorativa. Questo strumento è stato pensato non solo per alleviare la povertà, ma anche per incentivare l’inserimento nel mercato del lavoro.
Novità sull’erogazione dell’assegno di inclusione
Dal 2025, la novità principale riguarderà l’erogazione dell’Assegno di Inclusione. Come stabilito dal Ministero del Lavoro, il beneficio sarà concesso per un periodo continuativo di 18 mesi, ma, al termine di questo periodo, ci sarà una sospensione di un mese prima di poter fare richiesta di rinnovo. Questo significa che i beneficiari riceveranno l’assegno per 11 mesi anziché per 12, come avveniva fino al 2024. Tale sospensione ha l’obiettivo di garantire un controllo più rigoroso sulle condizioni di bisogno e sull’effettiva partecipazione ai percorsi di inclusione.
Per comprendere meglio come funzionerà questo meccanismo, facciamo un esempio pratico. Immaginiamo che un beneficiario riceva l’ultima mensilità dell’assegno a luglio 2025. In questo caso, la domanda per il rinnovo potrà essere presentata solo a partire da agosto 2025. Tuttavia, il nuovo versamento non inizierà immediatamente: esso sarà erogato dal mese successivo alla domanda, ossia da settembre 2025. Ciò significa che, in pratica, i beneficiari si troveranno a dover affrontare un mese senza ricevere alcun supporto economico.
È importante notare che questa sospensione di un mese era già prevista nel decreto istitutivo dell’Assegno di Inclusione, il decreto n. 48 del 2023. Pertanto, non si tratta di una novità assoluta, ma piuttosto di un’applicazione di una regola già esistente. Inoltre, non ci sono stati aggiornamenti riguardo le modalità di calcolo dell’importo dell’assegno o le regole di assegnazione.
Nonostante la sospensione, i beneficiari potranno continuare a rinnovare la loro richiesta di Assegno di Inclusione, a condizione che mantengano i requisiti previsti. Non ci sono limiti al numero di rinnovi che possono essere richiesti, purché le condizioni di bisogno persistano. Questo aspetto offre una certa flessibilità e continuità ai beneficiari, che possono contare su un supporto economico, seppur interrotto da un mese di attesa.
Dal 2025, quindi, i primi beneficiari si troveranno ad affrontare un “buco” nell’erogazione dell’Assegno, con undici mensilità invece delle dodici precedenti. Questa situazione si ripeterà anche negli anni successivi, creando una costante sospensione di un mese ogni volta che si richiede il rinnovo. È fondamentale che i beneficiari siano consapevoli di questi cambiamenti per pianificare adeguatamente le proprie finanze.
Per richiedere l’Assegno di Inclusione, è necessario accedere al sito dell’INPS (www.inps.it) utilizzando le credenziali Spid, Cie o Cns, oppure ci si può rivolgere agli intermediari come i CAF e i patronati. Inoltre, è sempre obbligatorio avere un ISEE in corso di validità per presentare la domanda.