ISEE, da gennaio cambia un parametro e sono guai per tutti: richiesti questi documenti prima che sia tardi

Cambia l’isee, ecco come sarà da gennaio. Tutte le novità da conoscere per non perdere eventuali vantaggi economici

A partire dal 2025, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee), uno strumento fondamentale per la valutazione della situazione economica delle famiglie italiane, subirà delle modifiche significative. Queste modifiche, discusse in un nuovo schema di Dpcm, promettono di avere un impatto sostanziale sui contribuenti, grazie all’esclusione di alcuni strumenti finanziari dal calcolo del patrimonio mobiliare. Ma vediamo più nel dettaglio cosa comporterà questa riforma e come influenzerà le famiglie italiane.

Novità ISEE
Le novità sull’ISEE nel 2025 – (ispacnr.it)

Nonostante i benefici per le famiglie, la relazione tecnica al Dpcm mette in guardia sulle possibili ripercussioni per le finanze pubbliche. L’esclusione di questi strumenti finanziari dal calcolo dell’Isee potrebbe comportare un aumento delle spese pubbliche dovute ai bonus e alle agevolazioni legate all’Isee. Gli enti erogatori, infatti, potrebbero trovarsi a dover fronteggiare un numero maggiore di richieste da parte dei cittadini.

Per questo motivo, gli enti erogatori avranno a disposizione 30 giorni, dall’approvazione del nuovo modello Dsu, per valutare se abbassare le soglie Isee di accesso ai benefici. Questa misura potrebbe rivelarsi necessaria per bilanciare l’aumento delle richieste e contenere i costi aggiuntivi per lo Stato.

Le novità nel calcolo dell’isee

La riforma, inserita nella legge di Bilancio 2024, prevede l’esclusione dal calcolo dell’Isee, per un valore massimo di 50.000 euro, di vari strumenti finanziari considerati tradizionalmente sicuri e accessibili. In particolare, saranno esentati dal calcolo:

  • Buoni ordinari del Tesoro (BoT)
  • Certificati di credito del Tesoro (CcT)
  • Buoni postali fruttiferi
  • Libretti di risparmio postale
ISEE cambia nel 2025
Come cambia l’ISEE nel 2025 – (ispacnr.it)

Questa novità mira a favorire le famiglie italiane che scelgono di investire in strumenti di risparmio sicuro, riflettendo una tendenza storica nel nostro Paese dove i titoli di Stato e i libretti postali rappresentano forme di risparmio molto diffuse.

La modifica del calcolo dell’Isee entrerà in vigore solo dopo l’approvazione definitiva del Dpcm da parte delle commissioni parlamentari e la revisione del modello Dsu (Dichiarazione Sostitutiva Unica). Questo processo richiederà tempo e attenzione, poiché le modifiche devono essere implementate con precisione affinché non si verifichino disguidi o confusione per i cittadini.

L’obiettivo principale di questa riforma è quello di ampliare l’accesso ai bonus e alle prestazioni sociali, rendendo più equo il sistema di aiuti e agevolazioni. Le famiglie a basso e medio reddito, in particolare, saranno quelle che trarranno maggior beneficio da questo cambiamento. Un Isee più basso consentirà infatti di:

  • Accedere a bonus sociali precedentemente inaccessibili.
  • Ottenere importi più elevati per prestazioni già percepite, come l’assegno unico per i figli, bonus nido, e bonus energia per le spese di gas e luce.
  • Ampliare le categorie di popolazione eleggibili per agevolazioni, come la Carta “Dedicata a te” o l’Assegno di inclusione.

Secondo le simulazioni elaborate dal Caf Acli in collaborazione con Il Sole 24 Ore, le conseguenze di questa riforma potrebbero essere notevoli. Prendiamo ad esempio una famiglia composta da quattro persone, con due figli e un reddito da lavoro dipendente. Se questa famiglia ha un patrimonio mobiliare di 79.000 euro e 25.000 euro investiti in titoli di Stato, la riduzione dell’Isee potrebbe aggirarsi intorno ai 2.000 euro, ossia una diminuzione dell’8,6%. Nel caso in cui il patrimonio mobiliare includa 50.000 euro in titoli di Stato, la riduzione dell’Isee potrebbe salire a circa 4.000 euro. Il che rappresenterebbe un risparmio del 17,2%.

Change privacy settings
×