Approvato il bonus idrico: non solo gas e luce, ora il sostegno importante è anche per l’acqua

Bonus idrico, importi e requisiti delle misure previste. Ecco come risparmiare anche su un bene prezioso come l’acqua

L’acqua è un elemento fondamentale per la vita quotidiana e, riconoscendo la sua importanza, il governo italiano ha introdotto diverse misure di sostegno per le famiglie a basso reddito. Tra queste, spicca il bonus idrico, noto anche come bonus acqua potabile, che rappresenta un aiuto concreto per le famiglie che si trovano in difficoltà economica. Questo articolo esplorerà in dettaglio come funziona il bonus idrico, quali sono i requisiti per accedervi e gli importi previsti per il 2024 e il 2025.

Bonus idrico, dettagli
Si può risparmiare anche sulla fornitura dell’acqua – (ispacnr.it)

Il bonus idrico è pensato per supportare le famiglie con un reddito basso, in modo simile ad altri bonus sociali già esistenti per le forniture energetiche come luce e gas. È importante non confondere questo bonus con altre agevolazioni legate all’acqua, come quella per l’acquisto di sistemi di filtraggio e mineralizzazione, che prevede un credito d’imposta del 50% ma non è stato confermato per il 2025. Invece, il bonus idrico garantisce una fornitura di acqua potabile gratuita, riducendo così il costo complessivo della bolletta.

I requisiti per accedere al bonus idrico

Per poter beneficiare del bonus idrico, è necessario soddisfare alcuni requisiti fondamentali. La prima condizione riguarda il reddito: per accedere al bonus nel 2024, il valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) non deve superare i 8.265 euro. Tuttavia, per le famiglie con più di quattro figli a carico, la soglia di reddito sale fino a 20.000 euro. Questi limiti sono stati confermati anche per il 2025.

Bonus idrico
Come accedere al bonus idrico – (ispacnr.it)

Un altro requisito cruciale è che almeno uno dei membri del nucleo familiare deve essere intestatario di un contratto di fornitura del servizio idrico. In caso di affitto, se il contratto è intestato al proprietario dell’immobile, la famiglia non potrà accedere al bonus. Tuttavia, se si vive in un condominio con fornitura centralizzata, è sufficiente che il nucleo familiare sia intestatario di un contratto di fornitura elettrica attiva e domestica. Questo consente al gestore idrico di presumere che la famiglia usufruisca della fornitura d’acqua condominiale e di riconoscere il diritto al bonus.

Diversamente da altri bonus sociali, l’importo del bonus idrico non è fisso, ma varia in base ai termini del contratto di fornitura del servizio e al numero di componenti della famiglia. Il bonus sociale acqua garantisce una fornitura gratuita di 50 litri al giorno per ogni abitante del nucleo familiare. Ad esempio, una famiglia composta da cinque persone ha diritto a uno sconto di 250 litri al giorno.

Quantità stabilita dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 13 ottobre 2016, che ha definito il quantitativo d’acqua necessario per garantire a ogni individuo il soddisfacimento dei bisogni fondamentali. Pertanto, poiché il bonus si applica a un determinato volume d’acqua e non a un importo economico fisso, l’ammontare del bonus idrico varia in base al contratto di fornitura e alla tariffa applicata dal gestore del servizio idrico.

Per capire quanto si può risparmiare grazie al bonus, è necessario consultare le tariffe del proprio gestore. Ad esempio, se il costo della fornitura idrica (che include acquedotto, fognatura e depurazione) è di 2,61 euro per metro cubo, il costo di 50 litri risulterebbe di circa 0,13 euro. Questo si traduce in un valore di circa 4 euro per persona al mese, considerando un consumo di 50 litri al giorno.

Attualmente, il processo per richiedere il bonus idrico è relativamente semplice. È fondamentale presentare una Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) ai fini ISEE, assicurandosi che il valore dell’attestazione sia inferiore ai limiti stabiliti. Dopo questa fase, sarà il gestore della fornitura a verificare i requisiti di ammissibilità attraverso il Gestore idrico, e riconoscere il bonus direttamente in bolletta.

Nel caso di famiglie con fornitura centralizzata, è importante che almeno un membro del nucleo familiare sia intestatario di un contratto di fornitura elettrica. In questo scenario, il bonus viene erogato dal gestore idrico competente, che provvederà all’erogazione entro 60 giorni dalle verifiche.

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