Rimborso fino a 1.265 euro per una vasta platea di cittadinanza. Quando è liquidato e chi lo prende? Cosa dobbiamo sapere
Nel panorama economico italiano, queste figure rappresentano una componente fondamentale del sistema produttivo. Nonostante le sfide quotidiane, come la gestione delle spese e la pressione fiscale, esiste un’importante opportunità di rimborso fiscale che merita di essere conosciuta. Si tratta di un rimborso annuale che può arrivare fino a 1.265 euro, dedicato a loro. Ma in quali circostanze è possibile beneficiare di questo rimborso e quando viene liquidato?
Ricevere un rimborso fino a 1.265 euro rappresenta senza dubbio un aiuto significativo per la gestione delle proprie finanze e per il sostegno della propria attività imprenditoriale. Ma occorre essere correttamente informati.
Un rimborso da 1.265 euro
Secondo la Legge di Bilancio 2025, sono state confermate le attuali detrazioni fiscali per i lavoratori autonomi. A differenza dei lavoratori dipendenti, che hanno visto un ampliamento delle detrazioni a loro disposizione, le condizioni per i titolari di partita IVA rimangono sostanzialmente invariate rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, ciò non toglie che esista una detrazione significativa per i lavoratori autonomi, che può tradursi in un rimborso effettivo.
Per i titolari di partita IVA che hanno scelto di aderire al regime ordinario, è prevista una detrazione per i carichi di famiglia e per le spese sostenute. Inoltre, questi lavoratori hanno diritto a detrazioni specifiche per il reddito da lavoro autonomo, le quali, però, si differenziano rispetto a quelle riservate ai lavoratori dipendenti.
È importante sottolineare che la detrazione massima riconosciuta per il reddito da lavoro autonomo è pari a 1.265 euro annui. Questo importo diventa un rimborso effettivo nel caso in cui l’imposta dovuta a saldo nella dichiarazione dei redditi risulti essere maggiore rispetto alle detrazioni spettanti. Qui entra in gioco la modalità di pagamento delle imposte da parte dei lavoratori autonomi, i quali versano un acconto per l’anno precedente, basato sull’imposta dovuta dell’anno stesso.
Se un lavoratore autonomo fattura lo stesso importo dell’anno precedente, si troverà nella situazione di avere già versato l’intera imposta durante l’anno precedente, e pertanto potrà beneficiare del rimborso Irpef legato alle detrazioni spettanti.
Ma come si calcola esattamente la detrazione per lavoro autonomo? Le norme rimangono inalterate anche nel 2025, seguendo le indicazioni dell’articolo 13 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (Tuir). La detrazione massima di 1.265 euro è riservata a chi ha un reddito di lavoro autonomo pari o inferiore a 5.500 euro. Per redditi superiori, la detrazione diminuisce progressivamente.
In particolare, le specifiche modalità di calcolo delle detrazioni sono le seguenti:
- Se il reddito complessivo non supera i 5.500 euro, la detrazione annua spettante è di 1.265 euro.
- Per redditi compresi tra 5.501 e 28.000 euro, la detrazione si calcola con la formula: 500 + 765 x [(28.000 – reddito complessivo) / 22.500].
- Per redditi tra 28.001 e 50.000 euro, la formula da utilizzare è: 500 x [(50.000 – reddito complessivo) / 22.000].
- Se il reddito supera i 50.000 euro, non è prevista alcuna detrazione.
In aggiunta a queste detrazioni, è prevista una detrazione extra di 50 euro per i lavoratori autonomi con redditi annui compresi tra 11.000 e 17.000 euro. Questo ulteriore beneficio rappresenta un importante sostegno per coloro che operano in un contesto economico spesso difficile e incerto.