Superbonus, sono in pochi a saperlo ma spetta un maxi risarcimento: come presentare domanda

Il Superbonus 110% ha rappresentato una delle misure più significative per incentivare la riqualificazione energetica e sismica degli edifici.

Questa misura ha suscitato un enorme interesse da parte di privati e imprese, grazie alla possibilità di ottenere un rimborso fiscale pari al 110% delle spese sostenute per lavori di ristrutturazione. Tuttavia, nonostante le buone intenzioni, il percorso per accedere a questo bonus non è stato sempre agevole. Molti cittadini si sono trovati a fronteggiare imprevisti e ritardi nel completamento dei lavori, a causa di inadempienze da parte delle imprese esecutrici.

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Sentenza storica quella del Tribunale di Torino – Ispacnr.it

Una recente sentenza del Tribunale di Torino, la n. 2908/2023, ha aperto nuovi scenari per chi si è trovato in questa situazione, riconoscendo il diritto a un risarcimento per la perdita di opportunità legata al Superbonus. La sentenza ha un’importanza rilevante, poiché stabilisce che i committenti che non sono riusciti a beneficiare del Superbonus a causa di inadempimenti contrattuali da parte dell’impresa possono richiedere un risarcimento.

Questo risarcimento è considerato una compensazione per la cosiddetta “perdita di chance”, un concetto giuridico che indica la perdita di un’opportunità di guadagno o di beneficio. Nel caso specifico, la “chance” persa è quella di poter usufruire del Superbonus e, di conseguenza, di ottenere un rimborso fiscale significativo.

Limiti per l’ottenimento del risarcimento del superbonus

Tuttavia, la sentenza del Tribunale di Torino ha stabilito alcuni limiti per l’ottenimento del risarcimento. È fondamentale che il committente dimostri in maniera chiara e documentata l’inadempimento dell’impresa e la conseguente impossibilità di completare i lavori in tempo utile per accedere al bonus. Questo implica che il committente deve fornire prove tangibili, come contratti stipulati, comunicazioni intercorse con l’impresa e documentazione relativa all’avanzamento dei lavori. La mancanza di una documentazione adeguata potrebbe compromettere la possibilità di ottenere il risarcimento.

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Ci sono però dei limiti da rispettare – Ispacnr.it

Inoltre, il Tribunale ha evidenziato che non ogni inadempimento dell’impresa giustifica automaticamente il risarcimento. Sarà necessario valutare caso per caso, considerando anche eventuali fattori esterni che potrebbero aver influito sulla capacità dell’impresa di completare i lavori. Questo pronunciamento giuridico rappresenta un passo avanti per i consumatori, che fino ad ora si sono sentiti abbandonati di fronte ai problemi con le imprese.

Molti cittadini hanno investito risorse significative nella speranza di beneficiare del Superbonus, e i ritardi o i lavori incompleti hanno comportato non solo perdite economiche, ma anche una frustrazione notevole. Ora, con questa sentenza, si apre la possibilità di recuperare almeno parte delle perdite subite.

È importante anche sottolineare che la sentenza n. 2908/2023 non è l’unico caso di questo tipo. Ci sono stati diversi pronunciamenti in tutta Italia riguardanti situazioni simili, segno che il tema delle inadempienze contrattuali nel contesto del Superbonus è divenuto un argomento di crescente attenzione. Gli avvocati e i professionisti del settore immobiliare stanno seguendo con interesse questi sviluppi, poiché potrebbero influenzare le strategie legali adottate dai committenti.

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