Cosa prevede il nuovo Bonus Famiglia 2025: c’è anche un aiuto economico per i nuovi nati

Dal 2025 sarà disponibile un nuovo aiuto economico per le famiglie in difficoltà: arriva il Bonus Famiglia 2025.

La Legge di Bilancio 2025 rappresenta un’importante opportunità per le famiglie italiane, con l’intento di fornire un sostegno concreto in un contesto demografico e sociale complesso. Approvata dalla Camera il 20 dicembre e in attesa di approvazione definitiva al Senato, questa manovra introduce una serie di bonus e agevolazioni significative.

Bonus Famiglia
Bonus Famiglia 2025, a chi spetta e come richiederlo – Ispacnr.it

Tra le misure più rilevanti, spiccano un bonus di 1.000 euro per i nuovi nati, un potenziamento del bonus nido e un insieme di interventi dedicati alle lavoratrici madri, comprese quelle autonome. Scopriamo insieme le novità di questa Legge di Bilancio.

Bonus Famiglia 2025, a chi spetta l’aiuto economico

A partire dal 1° gennaio 2025, ogni famiglia che accoglie un nuovo nato o un adottato potrà beneficiare di un bonus di 1.000 euro. Questa misura è destinata a famiglie con un ISEE non superiore a 40.000 euro, calcolato al netto degli importi erogati a titolo di assegno unico. Il bonus sarà erogato una tantum e non influirà sulla formazione del reddito ai fini IRPEF, garantendo un reale sostegno economico. L’erogazione avverrà nel mese successivo alla nascita o all’adozione, assicurando un aiuto immediato alle famiglie.

Un’altra misura chiave della Legge di Bilancio 2025 è il potenziamento del bonus asilo nido. Le famiglie con un solo figlio potranno accedere a rimborsi delle rette fino a 3.600 euro, a condizione che il bambino sia nato dopo il 1° gennaio 2024. Questa modifica elimina il requisito della presenza di un altro figlio di età inferiore ai 10 anni, ampliando così la platea di beneficiari. Inoltre, il bonus nido sarà calcolato senza considerare l’assegno unico ai fini dell’ISEE.

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A chi spetta e come fare domanda per il Bonus Famiglia 2025 – Ispacnr.it

La Legge di Bilancio prevede anche un potenziamento del congedo parentale, ora con 3 mesi di indennità all’80% della retribuzione. Questa misura rappresenta un passo avanti verso una maggiore equità tra i genitori, permettendo sia alle madri che ai padri di usufruire di un congedo adeguato per la cura dei propri figli. I genitori possono richiedere la maggiorazione dell’indennità fino ai 6 anni di vita del bambino.

Tra le novità, si conferma anche il bonus mamme, con importanti aggiornamenti. La decontribuzione per le lavoratrici madri, precedentemente del 100% fino a 3.000 euro annui, diventerà parziale, con dettagli specifici che saranno definiti da un decreto attuativo. Una novità rilevante è l’estensione del bonus anche alle lavoratrici autonome, che potranno beneficiare dell’esonero contributivo a condizione di non aver aderito al regime forfettario e di avere un reddito imponibile non superiore a 40.000 euro.

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