Con il 2025 cambia tutto per quanto riguarda la pensione anticipata: ecco quali dovranno essere i nuovi requisiti.
La riforma previdenziale che entrerà in vigore nel 2025 introduce importanti novità riguardanti l’accesso alla pensione anticipata. La legge di bilancio, attualmente in fase di approvazione, mira a ristrutturare il sistema pensionistico, con particolare attenzione ai lavoratori definiti “contributivi puri”. Questi lavoratori hanno iniziato a versare contributi al sistema previdenziale dopo il 1° gennaio 1996, accumulando esclusivamente contributi secondo il sistema contributivo.
La riforma previdenziale del 2025 rappresenta un cambiamento significativo nel panorama delle pensioni in Italia. Con un sistema sempre più orientato verso il contributivo puro e requisiti più severi per l’accesso alla pensione anticipata, i lavoratori dovranno pianificare con attenzione il proprio futuro previdenziale. L’introduzione della previdenza complementare come strumento di supporto offre nuove opportunità, ma richiede anche che i lavoratori siano ben informati e preparati a gestire le proprie risorse finanziarie per garantire una pensione dignitosa.
Le nuove regole per la pensione anticipata
È fondamentale capire chi siano i contributivi puri per apprezzare l’importanza di questa riforma. Questi lavoratori non possiedono un mix di contributi retributivi e contributivi, ma si basano esclusivamente sul sistema contributivo. È interessante notare che anche coloro che hanno versato contributi prima del 1996, ma calcolati secondo il sistema contributivo, possono accedere alla pensione anticipata. Questo rappresenta un passo avanti per i lavoratori più giovani, che affrontano un mercato del lavoro in continua evoluzione.
Con la riforma, l’accesso alla pensione anticipata diventa più complesso. Attualmente, per andare in pensione anticipatamente, un lavoratore deve avere almeno 64 anni di età e 20 anni di contributi. Tuttavia, la legge Fornero ha stabilito che l’importo della pensione deve superare una certa soglia, progressivamente aumentata. Per il 2025, sarà necessario raggiungere un importo di pensione pari a 3 volte l’assegno sociale, ovvero circa 1.616 euro mensili. Per le donne con figli, ci sono delle piccole deroghe: la soglia si abbassa a 2,8 volte per chi ha un solo figlio e a 2,6 volte per chi ha due o più figli.
Maggiore flessibilità con la previdenza complementare
Una delle novità più significative introdotte dalla riforma è la possibilità di utilizzare la previdenza complementare per raggiungere la soglia minima richiesta per la pensione anticipata. Questo significa che i lavoratori che hanno accantonato somme in un fondo pensione possono utilizzarle per aumentare la loro rendita pensionistica e soddisfare i requisiti economici per l’uscita anticipata. Questa opzione offre maggiore flessibilità, ma comporta anche responsabilità, poiché il finanziamento delle forme pensionistiche complementari è generalmente a carico del lavoratore, con un contributo parziale da parte del datore di lavoro.
Nel 2025, i requisiti per richiedere la pensione anticipata saranno due: il requisito anagrafico ovvero un’ età minima di 64 anni. e il requisito contributivo: almeno 25 anni di contributi.
È importante notare che solo i contributi effettivi, versati dal datore di lavoro o dallo stesso lavoratore, contano ai fini del raggiungimento della soglia. I contributi figurativi, riconosciuti dall’INPS per periodi di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, non sono validi per il calcolo della pensione. Dal 2030, il requisito contributivo aumenterà a 30 anni, riflettendo l’andamento dell’aspettativa di vita. Questo cambiamento avrà un impatto significativo sulle generazioni più giovani, che si troveranno a dover lavorare più a lungo prima di poter accedere alla pensione.
