Affrontare le cartelle esattoriali è una questione delicata per molti contribuenti italiani, specialmente in questo periodo.
Molti si trovano a dover gestire debiti con l’Agenzia delle Entrate Riscossione e la rottamazione delle cartelle è spesso vista come l’unica soluzione. Tuttavia, esistono diverse alternative che possono essere esplorate per mettersi in regola senza necessariamente ricorrere a questa misura.
In questo articolo, analizzeremo le varie opzioni disponibili per chi desidera gestire le proprie cartelle esattoriali in modo efficace. Una delle soluzioni più efficaci per gestire una cartella esattoriale è la richiesta di annullamento totale o parziale del debito in autotutela.
Annullamento in autotutela: un’opzione da considerare
Questo strumento è particolarmente utile per chi ritiene che la cartella notificata sia infondata. Ecco come procedere:
- Presentare l’istanza direttamente presso gli sportelli dell’ente da cui il debito ha origine.
- Inviare la richiesta tramite posta raccomandata.
- Utilizzare la PEC per inviare la domanda.
È fondamentale notare che, sebbene l’istanza di annullamento possa portare alla cancellazione del debito, non sospende automaticamente i termini per eventuali ricorsi o procedure di esecuzione forzata. Tuttavia, se la richiesta viene accolta, l’ente può emettere un provvedimento di sgravio, con conseguente cancellazione del debito e comunicazione all’Agenzia delle Entrate Riscossione.
Sospensione legale della riscossione
Un’altra opzione a disposizione dei contribuenti è la sospensione legale della riscossione, prevista dalla legge numero 228 del 2012. È possibile richiederla direttamente all’Agenzia delle Entrate Riscossione, che comunicherà la richiesta all’ente creditore. Ecco i passaggi da seguire:
- Inviare la domanda entro 60 giorni dalla notifica della cartella esattoriale.
- Attendere che l’ente completi le verifiche entro 220 giorni.
Se non ricevi una risposta entro questo termine, il debito viene automaticamente annullato. Questa misura può rivelarsi particolarmente utile per chi necessita di tempo per sistemare la propria situazione economica.
Ricorso contro la cartella esattoriale
Per coloro che ritengono di avere motivi validi per contestare la cartella, è possibile presentare un ricorso presso la Corte di Giustizia Tributaria di primo grado entro 60 giorni dalla notifica della cartella. È importante essere consapevoli dei rischi associati a questa scelta, poiché se il ricorso non viene accolto, il contribuente potrebbe dover pagare gli interessi maturati durante il periodo di sospensione del pagamento.
Piani di rateizzazione personalizzati
Anche se la rottamazione è una soluzione popolare, è possibile richiedere piani di rateizzazione personalizzati. Questo approccio consente di suddividere il debito in rate mensili, rendendo il pagamento più gestibile. Contattare l’Agenzia delle Entrate Riscossione è essenziale per discutere le opzioni disponibili e trovare un piano adatto alle proprie esigenze finanziarie.
In sintesi, affrontare le cartelle esattoriali non implica necessariamente dover ricorrere alla rottamazione. Esplorando le varie opzioni disponibili, come l’annullamento in autotutela, la sospensione legale della riscossione, i ricorsi e i piani di rateizzazione, è possibile trovare la soluzione più adatta alle proprie necessità. La chiave è informarsi, agire tempestivamente e cercare assistenza quando necessario.