Cartelle esattoriale, cosa succede se non puoi pagare le rate? Le nuove regole del 2025

Cartelle esattoriali: nel 2025 cambi tutto. Ecco cosa succede se non siamo in condizione di pagare le rate stabilite

Negli ultimi anni, la crisi economica ha colpito duramente molte famiglie italiane, portando a un aumento delle cartelle esattoriali non pagate. Con l’entrata in vigore nel 2025 del decreto legislativo 110 del 2024, che introduce una riforma significativa nel sistema di riscossione delle imposte, è fondamentale comprendere le conseguenze di un mancato pagamento e le nuove regole in vigore.

Cartelle esattoriali 2025
Le nuove regole sulle cartelle esattoriali nel 2025 – (ispacnr.it)

Con l’entrata in vigore di queste nuove norme, ci si attende una maggiore chiarezza e un potenziale miglioramento nella gestione delle cartelle esattoriali. Tuttavia, il contesto economico globale e le sfide quotidiane che molti italiani devono affrontare rimangono questioni aperte. L’efficacia della riforma sarà visibile solo nel tempo, quando si potranno valutare i reali impatti sulle famiglie e sull’amministrazione pubblica.

Cosa succede se non si possono pagare le cartelle esattoriali?

Quando un contribuente riceve una cartella esattoriale, ha a disposizione un termine di 60 giorni dalla notifica per effettuare il pagamento. Se il debito è contestato, il contribuente deve presentare richiesta di annullamento o rettifica entro lo stesso periodo. Se il pagamento non avviene e la cartella è legittima, l’Agenzia delle Entrate Riscossione può avviare l’esecuzione forzata.

Problemi pagamento cartelle esattoriali
Cosa succede se non si possono pagare le cartelle esattoriali? – (ispacnr.it)

Le modalità principali attraverso cui avviene questa esecuzione possono includere:

  1. Pignoramento di beni mobili e immobili
  2. Fermo amministrativo di veicoli
  3. Ipoteca sulla casa

Queste azioni, tuttavia, trovano un limite quando il debitore non possiede redditi o beni intestati, complicando notevolmente il processo di recupero del credito.

Dal 1° gennaio 2025, il discarico automatico delle cartelle esattoriali iscritte a ruolo da oltre cinque anni rappresenta una novità molto significativa. Questo significa che, se un contribuente è nullatenente e non ha redditi, l’Agenzia delle Entrate non può procedere al recupero delle somme dovute. Quando non ci sono beni da pignorare, la cartella viene considerata inesigibile e restituita all’ente creditore, che può decidere se continuare l’esecuzione forzata o archiviare la cartella.

Questa misura si inserisce in un contesto di razionalizzazione e semplificazione della riscossione fiscale, mirando a liberare l’amministrazione fiscale da oneri e costi per crediti non recuperabili.

Uno degli aspetti più rilevanti della riforma è la possibilità di discarico delle cartelle anche prima che siano trascorsi cinque anni, se si verificano determinate condizioni, come fallimenti, assenza di beni, o il decesso del debitore. Questa norma offre una maggiore protezione alle persone in difficoltà economica, evitando che debbano portare sulle spalle un debito impossibile da saldare.

Il discarico automatico rappresenta, quindi, una boccata d’aria per molti contribuenti in difficoltà economica. Tuttavia, è importante notare che non tutte le cartelle possono essere automaticamente annullate; ciascun caso va valutato singolarmente.

Un’altra novità introdotta dalla riforma riguarda i rimborsi fiscali. Se il debito verso l’Amministrazione Finanziaria supera i 1.500 euro, i rimborsi, come quelli derivanti dalla dichiarazione dei redditi, possono essere bloccati. Questo significa che i contribuenti con debiti elevati potrebbero trovarsi in una situazione di ulteriore difficoltà, non potendo beneficiare dei rimborsi a cui avrebbero diritto. Tale blocco durerà fino al 31 dicembre dell’anno successivo a quello in cui il rimborso avrebbe dovuto essere liquidato.

Un aspetto cruciale da considerare è la questione delle cartelle esattoriali non pagate dal defunto. In caso di decesso del debitore, le cartelle esattoriali non saldate si trasferiscono agli eredi insieme al patrimonio. Se un erede accetta l’eredità, si trova automaticamente obbligato a saldare i debiti del defunto, incluse le cartelle esattoriali. Al contrario, se decide di rinunciare all’eredità, non avrà alcun obbligo nei confronti dei creditori del defunto.

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