Pensione, se hai inziato dopo il ’96 cambia tutto: le differenze e i calcoli tra chi lavora da prima e chi da dopo

La preparazione e la consapevolezza sono fondamentali per affrontare al meglio il proprio futuro previdenziale. Ecco cosa sapere

Il sistema previdenziale italiano ha subito notevoli cambiamenti nel corso degli anni, influenzando profondamente le modalità di calcolo delle pensioni e le opportunità di pensionamento. A partire dal 1996, con l’introduzione della riforma Dini, si è creata una netta distinzione tra i lavoratori che hanno iniziato a versare contributi prima e dopo quella data. Questo articolo analizza le differenze fondamentali tra questi due gruppi e come tali differenze influenzeranno le pensioni nel 2025.

Pensioni, 1996
Pensioni: la data cruciale del 1996 – (ispacnr.it)

Negli ultimi trentacinque anni, il sistema pensionistico italiano ha conosciuto tre riforme significative: la riforma Amato del 1992, la riforma Dini del 1996 e la riforma Fornero del 2011. Queste riforme hanno avuto un impatto diretto sul calcolo delle pensioni e sulle modalità di accesso alla pensione. La riforma Dini ha introdotto il sistema contributivo, cambiando radicalmente le regole del gioco.

  1. Sistema retributivo: Basato sulle ultime retribuzioni, favorendo chi ha stipendi elevati negli ultimi anni di carriera.
  2. Sistema contributivo: Basato sui contributi versati durante la carriera, con un calcolo che tiene conto dell’inflazione e dei coefficienti di trasformazione.

Generalmente, le pensioni calcolate con il sistema contributivo risultano inferiori rispetto a quelle calcolate con il sistema retributivo. La riforma Fornero ha introdotto misure di salvaguardia per chi aveva iniziato a versare contributi prima del 1996, consentendo un sistema misto.

L’impatto della data spartiacque: 1996

Il 1996 rappresenta un vero e proprio spartiacque nel panorama pensionistico italiano. I lavoratori che hanno iniziato a versare contributi dopo questa data sono considerati “contributivi puri” e devono affrontare regole più severe per accedere alla pensione.

Pensioni, differenze e calcoli
Differenze e calcoli sulle pensioni – (ispacnr.it)

Ad esempio, la pensione anticipata contributiva è riservata a chi ha iniziato a versare dopo il 1996, con la possibilità di andare in pensione a 64 anni, a condizione di aver versato almeno 20 anni di contributi e di soddisfare un requisito di importo pensionistico minimo. Al contrario, chi ha cominciato a versare prima del 1996 può accedere a forme di pensionamento più favorevoli.

Le differenze nei requisiti per l’accesso alla pensione sono significative:

  1. Lavoratori prima del 1996: Possono andare in pensione a 67 anni con un minimo di 20 anni di contributi.
  2. Lavoratori dopo il 1996: Devono raggiungere 67 anni, avere 20 anni di contributi e soddisfare un importo minimo della pensione, che non può essere inferiore all’assegno sociale.

Questa distinzione implica che i lavoratori che hanno iniziato dopo il 1996 devono concentrarsi non solo sull’età di pensionamento, ma anche sul livello di contributi versati e sulla pensione futura, che potrebbe non garantire lo stesso tenore di vita di un collega che ha iniziato prima.

Il sistema contributivo presenta vantaggi specifici per le lavoratrici. Ogni figlio consente una riduzione di 4 mesi dell’età pensionabile, fino a un massimo di 16 mesi per chi ha avuto quattro o più figli. Inoltre, le donne possono accedere alla pensione di vecchiaia con soli 5 anni di contributi a 71 anni, un’opzione non disponibile per chi ha versato prima del 1996. Queste misure mirano a sostenere le donne nel loro percorso lavorativo e a riconoscere il valore del lavoro di cura svolto all’interno delle famiglie.

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