Il bonus di 1.491 euro per chi vive in affitto rappresenta un’opportunità significativa per mitigare il peso delle spese abitative
Vivere in affitto è una realtà comune per molti italiani, in particolare per i giovani e le famiglie che si trovano ad affrontare un mercato immobiliare sempre più complicato e costoso. Le spese legate al canone di locazione possono erodere una parte significativa dello stipendio, rendendo difficile raggiungere un equilibrio finanziario.
![Bonus Affitto 2025](https://www.ispacnr.it/wp-content/uploads/2025/02/Bonus-11.2.2025-ispacnr.it_.jpg)
Fortunatamente, esistono incentivi e bonus che possono alleviare parte di questo peso, come il bonus di 1.491 euro, spesso sconosciuto a molti.
L’importanza del bonus per chi vive in affitto
Il costo della vita, e in particolare quello degli affitti, è diventato un tema centrale nel dibattito sociale ed economico italiano. La pandemia ha aggravato ulteriormente la situazione, con molte persone costrette a lasciare la propria abitazione o a fronteggiare una diminuzione delle entrate. In un contesto come quello attuale, il bonus di 1.491 euro rappresenta un aiuto concreto per chi vive in affitto, soprattutto per coloro che non possono permettersi di acquistare una casa.
![Bonus per chi vive in affitto](https://www.ispacnr.it/wp-content/uploads/2025/02/Affitto-casa-11.2.2025-ispacnr.it_2.jpg)
Il bonus di 1.491 euro per chi vive in affitto è accessibile a diverse categorie di cittadini. In particolare, sono previsti incentivi per:
- Lavoratori dipendenti: Possono richiedere una detrazione forfettaria se costretti a spostare la propria residenza per motivi di lavoro. La detrazione varia in base al reddito complessivo.
- Studenti universitari: Gli studenti che vivono lontano dalla propria residenza per motivi di studio hanno diritto a una detrazione significativa. La detrazione spetta solo se l’università si trova a una distanza di almeno 100 chilometri dalla residenza originale.
- Cittadini con contratto di locazione a canone concordato: Anche coloro che hanno un contratto di affitto a canone concordato possono accedere a detrazioni fiscali, a patto che il loro reddito rientri in determinate fasce.
Per i lavoratori che si sono trasferiti in un altro comune per motivi di lavoro, la detrazione è articolata come segue:
- 991,60 euro per redditi fino a 15.493,71 euro.
- 495,80 euro per redditi compresi tra 15.493,71 euro e 30.987,41 euro.
Gli studenti universitari possono godere di una detrazione su una spesa massima di 2.633 euro per i canoni di locazione, con un rimborso massimo di 500,27 euro. È necessario che lo studente sia iscritto a un corso di laurea in un ateneo situato in un comune diverso da quello di residenza, distante almeno 100 chilometri.
La detrazione per chi ha un contratto di locazione a canone concordato è pari a:
- 495,80 euro se il reddito non supera 15.493,71 euro.
- 247,90 euro per redditi compresi tra 15.493,71 euro e 30.987,41 euro.
Questa detrazione può essere richiesta annualmente per tutto il periodo in cui si vive in affitto.
Un aspetto interessante è che i beneficiari possono combinare diverse detrazioni per raggiungere un importo massimo di 1.491 euro. Ad esempio, un lavoratore che ha trasferito la propria residenza per motivi di lavoro e ha anche un figlio studente fuori sede può sommare le due detrazioni:
- Fino a 991,60 euro per il lavoratore.
- Fino a 500,27 euro per il figlio studente.
Per richiedere il bonus, è necessario compilare il modello 730 o il modello Redditi PF. È fondamentale conservare tutta la documentazione relativa ai contratti di locazione e alle spese sostenute, in quanto potrebbero essere richiesti documenti giustificativi.