Arrivano importanti novità riguardanti la Carta Dedicata a Te. Tutto quello che c’è da sapere in questo 2025
La misura sociale “Carta Dedicata a Te” è stata introdotta con l’obiettivo di offrire un supporto economico alle famiglie in difficoltà, consentendo loro di affrontare le spese quotidiane per beni di prima necessità. Nel 2024, il contributo economico per ogni nucleo familiare era di 500 euro, erogato attraverso carte elettroniche prepagate e ricaricabili fornite da Poste Italiane S.p.A., tramite la controllata Postepay.

Questa iniziativa ha rappresentato un vero e proprio sostegno per migliaia di famiglie italiane, ma nel 2025 si profilano brutte notizie per i beneficiari.
Dettagli del programma e requisiti
Nel 2024, i beneficiari della “Carta Dedicata a Te” erano stati definiti in base a specifici criteri. I destinatari dovevano risiedere in Italia e soddisfare i seguenti requisiti:

- Iscrizione di tutti i componenti del nucleo familiare nell’Anagrafe della Popolazione Residente.
- Possesso di una certificazione ISEE ordinaria, valida e con un indicatore non superiore a 15.000 euro annui.
Le carte emesse sono state operative dall’inizio di settembre 2024, e i titolari dovevano utilizzare l’importo accreditato entro il 28 febbraio 2025. Questo vincolo temporale ha spinto i beneficiari a pianificare attentamente le proprie spese, poiché qualsiasi credito non utilizzato dopo tale data sarebbe andato perduto.
Il contributo era destinato esclusivamente all’acquisto di beni alimentari di prima necessità, escluse le bevande alcoliche e carburanti. Inoltre, era possibile utilizzare il contributo per abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, ampliando così le possibilità di utilizzo della carta. Gli esercizi commerciali autorizzati erano stati selezionati attraverso convenzioni specifiche, garantendo un accesso agevole per i beneficiari.
La legge di bilancio per il 2025 ha previsto diverse misure per il sostegno delle persone in condizioni di disagio economico. Tuttavia, le notizie non sono tutte positive. Sebbene il programma “Carta Dedicata a Te” sia confermato per il nuovo anno, il budget stanziato è significativamente inferiore rispetto a quello del 2024. Questo significa che non solo gli assegni potrebbero essere più bassi, ma anche che un numero ridotto di famiglie potrà accedere a questo aiuto.
Nel dettaglio, la legge prevede:
- Un incremento di 50 milioni di euro annui per il Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone indigenti, gestito tramite organizzazioni caritatevoli.
- Un aumento di 500 milioni di euro per il Fondo per l’acquisto di beni di prima necessità, destinato a coloro che presentano un ISEE non superiore a 15.000 euro.
Per il 2025, l’assegnazione del contributo seguirà criteri di priorità ben definiti. Saranno favoriti i nuclei familiari composti da almeno tre componenti, con almeno un minore nato entro il 31 dicembre 2010. Questo andamento guarderà soprattutto all’ISEE, dando precedenza a chi ha indicatore più basso.
Le priorità sono così stabilite:
- Nuclei con almeno un componente nato entro il 31 dicembre 2010, ordinati per indicatore ISEE crescente, e in base alla data di nascita dei componenti più giovani.
- Nuclei con almeno un componente nato entro il 31 dicembre 2006, con criteri simili.
- I rimanenti posti saranno assegnati in base alla numerosità dei componenti della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), sempre privilegiando chi ha un ISEE più basso.
È importante notare che non tutti i nuclei familiari possono accedere alla Carta Dedicata a Te. I beneficiari di indennità di disoccupazione (come Naspi e Dis-Coll), cassa integrazione, mobilità e assegno di inclusione non possono usufruire di questa misura. Questa esclusione rappresenta una limitazione significativa per molte famiglie che potrebbero trovarsi in difficoltà economica, ma che non rientrano nei parametri di idoneità stabiliti dal governo.