Con un recente comunicato, l’Inps ha fornito chiarimenti importanti riguardo al bonus asilo nido, un sostegno fondamentale per le famiglie.
A partire dal 2 aprile 2025, sono state aperte le nuove domande per il bonus, e la questione dei documenti necessari per la richiesta ha suscitato un grande interesse tra i genitori. In particolare, la possibilità di presentare una ricevuta di pagamento anziché una fattura ha rappresentato un cambiamento significativo e merita di essere esplorato nei dettagli.

L’Inps ha comunicato le sue precisazioni attraverso due canali ufficiali: la circolare n. 60 del 20 marzo 2025 e il messaggio n. 1165 pubblicato il 7 aprile 2025. Nella circolare, l’ente ha delineato in modo chiaro i documenti necessari per la richiesta di rimborso del bonus asilo nido, specificando le condizioni in cui è possibile presentare la sola ricevuta di pagamento.
Secondo le nuove indicazioni, i genitori potranno presentare una ricevuta al posto della fattura solo per i servizi erogati da strutture riconosciute da pubbliche amministrazioni o da enti del terzo settore di natura non commerciale. Queste strutture beneficiano di esenzioni IVA e possono non essere obbligate a emettere fattura. Questo chiarimento è particolarmente utile per molte famiglie che utilizzano servizi di asilo nido gestiti da enti non profit, dove la fatturazione potrebbe non essere sempre disponibile.
Fattura o ricevuta?
L’Inps ha chiarito che la ricevuta di pagamento deve contenere informazioni specifiche affinché sia considerata valida. Tra le informazioni richieste vi sono:
- Nome, cognome e codice fiscale del richiedente o dell’intestatario della ricevuta;
- Nome, cognome e/o codice fiscale del minore;
- Denominazione della struttura che ha erogato il servizio;
- Importo della rata, con chiara indicazione della mensilità a cui si riferisce;
- Descrizione dettagliata del servizio, specificando eventuali costi aggiuntivi, come ad esempio per il servizio mensa.
Questi requisiti sono essenziali per garantire che la documentazione sia corretta e che il rimborso possa essere elaborato senza intoppi.

Nella circolare, l’Inps ha anche delineato le modalità attraverso le quali i genitori possono richiedere il pagamento del bonus asilo nido. È fondamentale che i pagamenti siano effettuati dal soggetto che ha presentato la domanda e che questo stesso soggetto sia l’intestatario di tutti i documenti di spesa presentati. Questa regola è stata stabilita per evitare frodi o malintesi, garantendo così che solo chi ha effettivamente sostenuto le spese possa beneficiare del rimborso.
La scadenza per l’invio della documentazione è fissata alla fine di aprile dell’anno successivo a quello di riferimento. Pertanto, per le domande relative all’anno 2025, la documentazione dovrà essere inviata entro il 30 aprile 2026. Questo termine rappresenta una scadenza cruciale per le famiglie che devono assicurarsi di avere tutta la documentazione in ordine per non perdere il diritto al rimborso.
Modalità di invio della documentazione
L’invio della documentazione per il bonus asilo nido deve avvenire esclusivamente attraverso il sito ufficiale dell’Inps o tramite l’app Inps Mobile. Il servizio è denominato “Bonus nido”. È importante sottolineare che qualsiasi altro mezzo di comunicazione, come PEC, telefonate o raccomandate, non sarà accettato e comporterà il mancato riconoscimento del beneficio. Questa procedura è stata adottata per semplificare il processo e garantire una gestione più efficiente delle richieste.
Il bonus asilo nido rappresenta un’importante opportunità di sostegno per le famiglie. È fondamentale seguire le indicazioni fornite dall’Inps e assicurarsi di avere tutta la documentazione necessaria per poter accedere a questo aiuto economico.