È una pianta molto comune che può rivelarsi davvero pericolosa: si rischia anche di morire in alcuni casi. ecco di quale si tratta.
Esiste una comune pianta, presente in moltissime località, bellissima da ammirare e profumata, ma che può rendersi particolarmente pericolosa per la salute umana e animale. Il rischio è concreto e talvolta il pericolo arriva fino alla morte in caso di un contatto troppo stretto con questa pianta come l’ingestione.

È l’oleandro, noto scientificamente come Nerium oleander, una pianta che incanta per la sua bellezza. Con i suoi fiori colorati che spaziano dal rosa al bianco, è una delle piante ornamentali più diffuse nei giardini di tutto il mondo. Tuttavia, dietro il suo aspetto affascinante si cela un lato oscuro, che la rende una delle piante più tossiche esistenti. Questa ambivalenza tra bellezza e pericolo ha ispirato artisti di ogni genere, dai poeti ai pittori, che hanno celebrato la sua magnificenza nei loro lavori. Ma cosa si nasconde realmente dietro questo fiore incantevole?
La tossicità dell’oleandro
Ogni parte dell’oleandro è tossica, inclusi fiori, foglie e steli. L’oleandro contiene glicosidi cardioattivi noti come cardenolidi, che possono interferire con la normale attività cardiaca. Queste sostanze chimiche agiscono sul cuore e possono causare aritmie, cioè alterazioni del ritmo cardiaco. La situazione può diventare critica se si verifica un’intossicazione, che può manifestarsi con sintomi anche gravi.

Secondo gli esperti, i sintomi iniziali dell’intossicazione includono vomito, che, sebbene sgradevole, può contribuire a ridurre l’assorbimento delle tossine. Tuttavia, dopo alcune ore, possono insorgere disturbi più gravi, come bradicardia sinusale e aritmie ventricolari. È importante sottolineare che, se riconosciuta e trattata in tempo, l’intossicazione può risolversi senza esiti fatali.
Negli ultimi due anni, il Centro Antiveleni ha registrato circa 40 casi di intossicazione da oleandro solo in Lombardia. Questi episodi hanno coinvolto sia bambini che adulti, e le modalità di esposizione sono variate. I bambini, spesso attratti dall’aspetto dei fiori o delle foglie, tendono a portare alla bocca piccole quantità della pianta, ma raramente sviluppano sintomi gravi. Al contrario, negli adulti, l’esposizione può avere esiti molto più gravi, specialmente in caso di ingestione volontaria, che può avvenire in scenari di tentativi di suicidio o di avvelenamento di terzi. Queste situazioni possono portare a sintomi estremamente severi e, in alcuni casi, alla morte.
Cosa fare in caso di intossicazione
In caso di sospetta intossicazione da oleandro, è fondamentale contattare immediatamente il Centro Antiveleni. Gli esperti possono fornire istruzioni specifiche in base alla gravità della situazione e, se necessario, indicare il trattamento appropriato. Esiste un antidoto efficace che, somministrato in tempo utile, può risolvere l’intossicazione e salvare la vita del paziente. Non si deve mai sottovalutare l’importanza di una risposta rapida e adeguata in queste circostanze.
Data la tossicità della pianta, è essenziale adottare alcune precauzioni quando si maneggia l’oleandro. Non è consigliabile bruciare la pianta, poiché il fumo prodotto può contenere tossine pericolose. Ci sono stati casi documentati di intossicazione leggera dopo l’inalazione del fumo di legna di oleandro bruciata. Anche l’uso di rametti di oleandro per preparare spiedini è da evitare, poiché l’ingestione accidentale di parti della pianta può portare a gravi conseguenze. È fondamentale trattare questa pianta con rispetto e cautela, evitando qualsiasi utilizzo che possa mettere a rischio la salute.